Emergenza rincari, Guarneri (Alleanza delle cooperative): “L’accordo di filiera sul latte è insufficiente. Trovare nuove soluzioni sistemiche”

Roma – Gli allevatori della cooperativa Arborea si erano fatti sentire due settimane fa (leggi qua) e sono scesi in strada domenica (leggi qua). Ieri è stata la volta di Latteria Soligo (leggi qua). Già da diverse settimane, in realtà, associazioni, aziende e cooperative stanno portando l’attenzione della politica, dell’industria di trasformazione e della distribuzione sui costi di produzione del latte. “Tutte le soluzioni studiate finora si sono rivelate insufficienti”, spiega Giovanni Guarneri, coordinatore del settore lattiero caseario per Alleanza della cooperative, al Sole 24 Ore. “I risultati del tavolo nazionale sulla filiera del latte sono frutto dello scenario che si presentava davanti agli occhi a settembre-ottobre”. Ma “nell’ultimo anno i costi per produrre il latte sono aumentati di 8-10 centesimi al litro”. L’accordo, invece, prevede un premio di 4 centesimi in più al litro fino a un massimo di 41 centesimo. “Bisogna trovare nuove soluzioni sistemiche. Si potrebbe pensare a un’indicizzazione del prezzo del latte che tenga conto degli aumenti delle materie prime e dei servizi”, spiega Guarneri. “Inoltre, è necessario trovare un nuovo equilibrio lungo la filiera. L’Italia, per esempio, nel 2021 ha aumentato la produzione del latte del 3%: se aumentassimo la produzione dei formaggi destinati all’export, potremmo trovare per il latte nuovi sbocchi e remunerazioni migliori”. In Lombardia, intanto, che da sola garantisce il 40% della produzione nazionale di latte, e dove già le proteste degli allevatori si sono fatte sentire la scorsa settimana, Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, ha convocato un tavolo per giovedì.

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