Parigi (Francia) – La Francia ha adottato ufficialmente una normativa per ridurre lo “spreco” alimentare nella distribuzione. La nuova legge prevede che i punti vendita con superfici superiori ai 400 metri quadri destinino gli alimenti in scadenza (ma solo quelli con l’indicazione “consumare preferibilmente entro”) alle strutture caritatevoli e inviino al compostaggio o all’alimentazione animale i prodotti non più adatti al consumo umano. Le pene per i trasgressori sono piuttosto severe e vanno da una sanzione (per un massimo di 75mila euro) fino a due anni di reclusione. La normativa prevede, inoltre, l’eliminazione della “data limite per l’utilizzo ottimale” da alcuni prodotti (aceto, sale da cucina, zuccheri). Non mancano tuttavia le perplessità sulla reale efficacia del provvedimento nel risolvere il problema dello spreco alimentare, che avviene soprattutto all’interno dei nuclei famigliari.
