Roma – “La dicitura ‘Spesso buono oltre’ non può essere legalmente definita, quindi crediamo che questo tipo di espressioni non dovrebbero essere richieste su base obbligatoria, ma solo volontaria”. Con queste parole, pubblicate in una nota ufficiale, Federalimentare si schiera contro la proposta della Commissione Ue (leggi qui) pensata con l’obiettivo di ridurre lo spreco alimentare. In particolare, la federazione italiana dell’industria alimentare, contesta la scelta del metodo (non l’obiettivo): “Espressioni come ‘spesso buono dopo’ possono sollevare preoccupazioni a causa delle incertezze relative alla responsabilità legale degli operatori del settore alimentare con possibili conseguenze per l’integrità del marchio. Ciò è dovuto al fatto che concetti come ‘spesso’, ‘buono’ e ‘dopo’ non possono essere legalmente definiti. Anche se rilevante per molti prodotti, ‘spesso buono dopo’ non è appropriato per tutti”, fanno sapere da Federalimentare. Per questo, l’associazione ritiene che espressioni del genere debbano essere a discrezione del produttore che, a differenza dei consumatori, può contare su una vasta conoscenza tecnica delle caratteristiche specifiche dei propri prodotti.
Federalimentare contro la dicitura ‘Spesso buono oltre’: “Deve essere volontaria, non obbligatoria”
Margherita Luisetto2023-03-10T10:01:41+01:0010 Marzo 2023 - 09:49|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: etichetta alimentare, federalimentare, spesso buono oltre, spreco alimentare|
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