I sondaggi? Ma per favore…

2024-11-15T11:23:40+01:0015 Novembre 2024 - 11:23|Categorie: Editoriali del direttore, Mercato|Tag: , , |

In un articolo pubblicato il 1° ottobre su Repubblica, la giornalista Valeria Forgnone mette a confronto due sondaggi, relativi alle intenzioni di voto degli italiani, a cura di Noto e Swg. Per il primo istituto Fdi e Pd avevano avuto, nel corso della settimana precedente, uno scatto in avanti. Per la seconda, invece, uno scatto indietro. Secondo Noto, Fratelli d’Italia aveva guadagnato lo 0,5% rispetto a una precedente rilevazione, attestandosi al 30,5% seguito dal Pd al 23% che cresceva di un punto. Al contrario, Swg vedeva Fdi in leggero ribasso al 29,8%, con un -0,3%, con il Partito democratico in perdita (-0,2%) al 22,4%. Anche nelle rilevazioni degli altri partiti le differenze saltavano all’occhio. Ma chi ha ragione allora?

Esempio numero due. Siamo a ridosso delle elezioni europee. Nando Pagnoncelli, considerato il guru dei sondaggi, lancia l’ultima proiezione prima del voto. Fratelli d’Italia viene dato al 26,5% “con un calo netto di ben due punti rispetto ad aprile”. Forza Italia (con Noi Moderati) è al 9,2%. La Lega è all’8,6% “con un buon incremento di oltre un punto”. Il Pd è in crescita al 22,5% “il risultato più alto da quando si è insediata la Schlein”. Il Movimento 5 Stelle è al 15,4%. Alleanza Verdi e Sinistra per Pagnoncelli è al 4,6%. Stati Uniti d’Europa, che comprende +Europa e Renzi, supera la quota di sbarramento posizionandosi al 4,1% mentre Calenda è al 3,6%. Questo il sondaggio. Ma andiamo a vedere cosa è successo veramente. Fdi arriva prima con il 28,6%, il Pd la segue al 24,11%. I 5 Stelle crollano al 9,98%, mentre la Lega arriva all’8,97%. Forza Italia tiene e supera la Lega con un bel 9,59%. Alleanza Verdi e Sinistra è quella che avanza di più rispetto a tutti e arriva (grazie alla maestrina combattente Ilaria Salis) al 6,78%. Stati Uniti d’Europa non supera la soglia del 4%, è fuori con un 3,77%, come pure Azione con il 3,36%. Insomma, Pagnoncelli sbaglia quasi tutto. E mi chiedo come si faccia ancora a dargli credito e… soldi.

Mai fidarsi dei sondaggi. Spesso, come abbiamo visto, sono stati ampiamente sconfessati dai dati reali. Non solo, quelli relativi a indagini di mercato sono spesso studiati e realizzati solo per confermare decisioni già prese. Ricordo il mercato home video nella seconda metà degli anni ’80. Era nato con il noleggio delle videocassette e la conseguente espansione delle videoteche. Il business era agli inizi e bisognava imprimere un’accelerazione. Occorreva passare dal noleggio, poco remunerativo e inficiato dalla pirateria audiovisiva, alla vendita. Fu così commissionata un’indagine a un noto istituto di ricerche sulle intenzioni degli italiani. Risultato? Per la ricerca, la stragrande maggioranza voleva acquistare le videocassette per collezionarle, come i libri. Che, se era vero per i cartoni animati, film che i bambini amano vedere e rivedere, non così per certe pellicole che vedi una volta e poi più. Ma tant’è. Nacque così il mercato home video, prima con le videocassette e poi con i Dvd. Un settore che vide uno sviluppo tumultuoso fino ai primi anni Duemila, quando l’arrivo dello streaming lo uccise definitivamente. Scomparve, o quasi, il prodotto ‘fisico’ come pure le videoteche che lo vendevano e noleggiavano.

Ma veniamo ai giorni nostri. Un mese fa circa ho partecipato a una conferenza stampa sul biologico, un mercato che ha avuto una crescita per alcuni anni e poi si è fermato. Fra i relatori una simpatica dottoressa di un noto istituto di ricerca che ci ha fornito una serie di numeri sullo stato dell’arte del settore. Numeri in crescita (mah?) sia nel segmento Gdo sia in quello dell’Horeca. Alla fine del suo intervento ho alzato la manina per capire da dove avesse tratto i suoi numeri. Lapidaria la sua risposta: “Dall’analisi di una serie di dati tratti da un panel ad hoc”. Siccome sono un rompicoglioni e non mi soddisfano le risposte incomplete, ho quindi chiesto: “Ma da chi e quanti è formato questo panel?”. Risposta: “Da 250 fra hotel e ristoranti”. Mi sono bloccato, per cortesia istituzionale, ma avrei voluto commentare: “Mi scusi dottoressa, ma sa quanti sono gli hotel e i ristoranti in Italia? Glielo dico io: 400mila. Ma secondo lei il panel che avete scelto è sufficiente?” La risposta è no, naturalmente. Ma, ripeto, non ho voluto infierire.

Vale la pena aggiungere che, successivamente, la dottoressa ha voluto incontrarmi dicendo: “La conosco molto bene dottor Frigerio. E mi fa paura quando fa le domande alle conferenze stampa…”. Tutto questo per dire che bisogna stare sempre molto attenti ai sondaggi e alle statistiche. Lo sapeva bene Mark Twain, lo scrittore autore di best seller come Tom Sawyer e Huckleberry Finn, che scrisse: “I sondaggi sono come i pali della luce. A volte illuminano. Altre volte servono solo per farci pisciare i cani”.

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