Il business delle agromafie sfiora i 22 miliardi di euro

2017-03-15T09:50:09+02:0015 Marzo 2017 - 09:50|Categorie: Mercato|Tag: |

Roma – 21,8 miliardi di euro: a tanto ammonta il volume d’affari complessivo annuale delle agromafie secondo il rapporto #Agromafie2017, elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. L’aumento rispetto allo scorso anno è del 30%. E la stima “rimane, con tutta probabilità, ancora largamente approssimativa per difetto, perché restano inevitabilmente fuori i proventi derivanti da operazioni condotte ‘estero su estero’ dalle organizzazioni criminali, gli investimenti effettuati in diverse parti del mondo, le attività speculative attraverso la creazione di fondi di investimento operanti nelle diverse piazze finanziarie, il trasferimento formalmente legale di fondi attraverso i money transfer”. Tra tutti i settori “agromafiosi”, scrivono i curatori del rapporto, “quello della ristorazione è forse il comparto più tradizionale. In alcuni casi le mafie possiedono addirittura franchising e catene di ristoranti. Il business dei profitti criminali reinvestiti nella ristorazione coinvolgerebbe oltre 5mila locali, con una più capillare presenza a Roma, Milano e nelle grandi città”. Sul fronte della filiera agroalimentare, “le mafie, dopo aver ceduto in appalto ai manovali l’onere di organizzare e gestire il caporalato e altre numerose forme di sfruttamento, condizionano il mercato stabilendo i prezzi dei raccolti, gestendo i trasporti e lo smistamento, il controllo di intere catene di supermercati”.

 

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