Import carne suina in Cina: ad aprile, -57,8% a volume e -66,9% a valore su base tendenziale. L’analisi di Teseo

2022-05-26T08:30:52+01:0025 Maggio 2022 - 16:50|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , |

Sermide (Mn) – Lo scorso aprile la Cina ha importato 228mila tonnellate di carne suina, segnando un -57,8% in volume e -66,9% in valore rispetto ad aprile 2021. Come sottolineato da Teseo by Clal, le importazioni cinesi di carne suina stanno ritornando ai livelli antecedenti alla crisi generata dall’epidemia di Peste suina africana (Psa), che costrinse il Paese a incrementare gli acquisti dall’estero a partire da aprile 2019 fino indicativamente ad aprile 2021, con un effetto di traino dei prezzi della carne suina a livello globale. Le voci ‘Altre carni suine salate, secche o affumicate (incluso il prosciutto crudo disossato)’ e i ‘Prosciutti e spalle con osso salati, secchi o affumicati’, hanno invece segnato, sempre ad aprile 2022, un incremento tendenziale, rispettivamente superiore al 27% e al 150%, seppure con quantità scarsamente significative sul totale Carni Suine, parlando di 145 tons e 85 tons. In questi due particolari segmenti produttivi, la Spagna è riuscita a migliorare le proprie performance. Si fa cruciale ora la politica ‘zero-Covid’ adottata dalla Cina, e il conseguente lockdown, che potrebbero mettere in discussione alcuni equilibri negli allevamenti suinicoli. A livello internazionale, come sottolinea Teseo, è per ora difficile dire con esattezza quali potranno essere i rimbalzi sui prezzi e quali potranno essere le nuove rotte che l’Ue, ma anche il Brasile e gli Usa, dovranno riprogettare. Nel frattempo, il Sud-Est Asiatico e il Centro America (Messico, in particolare) hanno buone opportunità di ritirare le carni prodotte in UE-27 o negli Stati Uniti. E in questa situazione, la salumeria italiana, grazie alla propria qualità, alla peculiarità di differenti tipologie di prodotto, e all’appeal del Made in Italy, ha ottime possibilità di successo.

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