Indagine anti-dumping cinese su latte e formaggi. Consorzio Grana Padano: “Uniti al G7 Agricolo per scongiurare i dazi”

2024-08-23T13:10:30+02:0023 Agosto 2024 - 12:49|Categorie: Formaggi, in evidenza|Tag: , , , |

Desenzano del Garda (Bs) – “I dazi ipotizzati dalla Cina contro i prodotti lattiero caseari dell’Europa zootecnica saranno negativi per l’intero continente”. Così il direttore generale del Consorzio Grana Padano, Stefano Berni, esprime preoccupazione in merito all’avvio di un’indagine anti-dumping su latte e formaggi europei da parte di Pechino (leggi qui). “Per il Grana Padano la Cina, pur non avendo raggiunto livelli di importazione del nostro prodotto in quantità rilevanti, è comunque un mercato in decisa crescita e quindi saremmo sicuramente penalizzati”.

In fatto di limitazioni al libero scambio, il direttore generale ricorda i precedenti di Russia e Stati Uniti. Nel primo Paese, un blocco ci fu nel 2014 in seguito all’invasione della Crimea. E i produttori di Grana Padano  “persero completamente un mercato che si stava rivelando interessantissimo, avendo allora raggiunto in pochi anni le 50mila forme annue esportate verso Mosca”. Ma il colpo più duro, sottolinea Berni, “venne inferto dall’aumento rilevante dei dazi che Trump, in un eccesso di protezionismo, aveva imposto ai nostri prodotti di qualità indirizzati in Usa, caseari e non solo. Rischio che potremmo correre anche il prossimo anno dopo le elezioni americane”.

Per scongiurare che un simile scenario si prefiguri anche in Cina, Berni chiama in causa i paesi uniti nel gruppo dei 7 Grandi, ancora a guida italiana. “Per la vicenda Cina faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità, usando anche l’occasione del G7 Agricolo che si terrà in Sicilia dal 21 al 28 settembre prossimi, e che vedrà noi prodotti Dop protagonisti al fianco del nostro ministro Lollobrigida anche per scongiurare questa corsa ai dazi e ai contro dazi”. Per il Grana Padano, l’export interessa oggi circa il 50% del prodotto commercializzato.

 

 

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