Lodi – Secondo i dati pubblicati sul sito della Camera di Commercio di Lodi, nel periodo 16-31 agosto 2013 la quotazione media del latte spot nazionale ha raggiunto i 48,50 centesimi al litro. Un’eleborazione dei dati realizzata da Confagricoltura e pubblicata oggi sul Corriere della Sera parla di una quotazione, nella giornata di ieri, che sfiora i 51 centesimi. E proprio dalle colonne del Corriere della Sera, Antonio Piva, presidente di Confagricoltura, spiega che si tratta di una ‘fiammata temporanea’, legata al calo della produzione in Europa e in Italia e al caso botulino che ha visto coinvolto il colosso neozelandese Fonterra, principale fornitore di latte in polvere alla Cina. Mercato dove oggi sono in particolare Francia e Germania a sopperire alla carenza di latte inpolvere dovuta al blocco delle importazioni dalla Nuova Zelanda imposto dalla Cina, polverizzando quantità di latte in precedenza venduto sul mercato europeo. Un insieme di fattori che ha fatto schizzare le quotazioni. “Ma l’offerta si adeguerà presto alla domanda – è il commento di Piva – la Nuova Zelanda è ripartita e Paesi come Stati Uniti e Argentina stanno incrementando la produzione”. Di diverso avviso Ettore Prandini, numero uno di Coldiretti Lombardia: “La domanda in crescita nei paesi emergenti terrà a lungo il prezzo vicino ai 50 centesimi”. Non accennano a placarsi, di conseguenza, le polemiche sull’accordo sottoscritto a luglio con Italatte, che fissa il prezzo a 42 centesimi al litro. Intesa non siglata da Coldiretti e Copagri.
