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L’industria di marca ha una redditività più solida rispetto alla Gdo. Lo dicono Nomisma e Mediobanca

2024-09-17T15:17:47+02:0017 Settembre 2024 - 15:17|Categorie: in evidenza, Mercato, Retail|Tag: , , , , |

Di Giulio Rubinelli

Il 2023 èstato un anno di svolta per la filiera alimentare italiana, con segnali positivi che si riflettono tanto sulla Grande distribuzione organizzata (Gdo) alimentare quanto sull’industria alimentare (Idm). Dopo un periodo caratterizzato da un’intensa pressione inflazionistica, che ha duramente minato il potere d’acquisto delle famiglie, il settore sembra finalmente avviarsi verso una ripresa, come evidenziato dal ritorno alla crescita dei ricavi.

I numeri della Gdo e dell’Idm

Nel dettaglio, la Gdo ha raggiunto un fatturato netto di oltre 81 miliardi di euro, che evidenziano un incremento di 8,4 punti percentuali rispetto ai 74,8 miliardi registrati nel 2022, riflettendo la capacità del comparto di rispondere in modo efficace alle sfide imposte dal mercato. Parallelamente, l’industria alimentare ha visto un aumento del fatturato del +7,0%, passando da 75,9 miliardi di euro nel 2022 a 81,2 miliardi nel 2023.

Tuttavia, nonostante questa crescita generalizzata, l’industria alimentare continua a mostrare una redditività più solida e in crescita rispetto alla Gdo. Il rapporto tra risultato d’esercizio e capitale netto è passato dal 5,8% del 2022 al 7,2% nel 2023, segnalando una maggiore efficienza operativa e una capacità di generare profitti superiori. Questi numeri evidenziano come le imprese dell’industria alimentare abbiano saputo adattarsi meglio e innovarsi in un contesto economico difficile rispetto alla Gdo, dimostrando capacità di cambiamento e di ottimizzazione delle risorse in un contesto economico complesso.

Fonte: Coop, Nomisma e Mediobanca

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