Mezzacorona prosciolta dalle ipotesi di riciclaggio in Sicilia

2022-03-10T14:56:35+01:0010 Marzo 2022 - 14:56|Categorie: Vini|Tag: , |

Trento – “Il fatto non sussiste”: così il Giudice dell’Udienza Preliminare del Tribunale di Trento ha messo la parola fine alla vicenda che ha visto coinvolto il Gruppo Mezzacorona. La realtà cooperativa era rimasta coinvolta in un’indagine giudiziaria per riciclaggio, in merito all’acquisto, agli inizi degli anni Duemila, di Feudo Aranci, l’azienda siciliana del gruppo. L’accusa, come sempre sostenuto da Mezzacorona, si è dunque oggi rivelata del tutto infondata: il Gip ha sentenziato il non luogo a procedere per tutti gli imputati, perché i fatti non sussistono. Il Gruppo Mezzacorona ha commentato con una nota ufficiale: “In data odierna, in relazione al procedimento penale concernente l’ipotizzata realizzazione di una condotta di riciclaggio riguardante l’acquisto delle aziende siciliane negli anni 2000/2003 del Gruppo stesso, il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Trento ha pronunciato una sentenza di non doversi procedere perché il fatto non sussiste. Di tale pronunciamento il Gruppo Mezzacorona prende atto con piena soddisfazione, convinto, come è sempre stato, della assoluta trasparenza, della correttezza nonché regolarità del proprio operato”.

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