Nuovi dazi Usa sul made in Italy: le critiche di importatori e aziende

2020-02-04T11:04:53+02:004 Febbraio 2020 - 11:04|Categorie: Mercato|Tag: , |

Washington (Usa) – Importatori e operatori di settore si schierano contro i nuovi dazi che potrebbero colpire i prodotti italiani. Dopo le tariffe applicate dal 18 ottobre, pari al 25%, su salumi, formaggi e liquori, entro il 15 febbraio potrebbe scattare un ulteriore dazio, questa volta su olio, vino, pasta, caffè, biscotti. Un colpo pesante che colpirebbe i prodotti fondamentali per il nostro export negli Usa: vino, pasta e olio d’oliva valgono infatti 2,86 miliardi di euro, ovvero circa la metà dell’export agroalimentare italiano in America. Inoltre, la tariffa di ottobre potrebbe essere innalzata al 100%. Non stupisce, perciò, che siano arrivati ben 24mila commenti alla consultazione pubblica aperta dallo United States Trade Representative, con l’obiettivo di comunicare la preoccupazione del settore. Intanto, l’Agenzia Ice corre ai ripari, come riporta il Sole 24 Ore. Il direttore Antonio Laspina ha infatti annunciato il raddoppio dei fondi a sostegno della promozione del food&beverage made in Italy, alzando la quota da 14 milioni a 28 milioni di euro. Il focus sarà soprattutto sulle grandi catene della distribuzione. “Sosterremo inoltre la partecipazione di un maggior numero di imprese ai grandi eventi fieristici Usa e inviteremo un notevole numero di buyer alle più importanti manifestazioni fieristiche italiane”, spiega Laspina.

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