Roma – Il 2012 si chiuderà con un calo produttivo dell’olio italiano nell’ordine del 20%. Molteplici le cause. La siccità estiva ha determinato una caduta prematura e anomala dei frutti. Le continue piogge e le successive gelate, soprattutto nel mese di novembre, hanno poi rallentato le operazioni di raccolta nei campi. I problemi climatici hanno causato anche un abbassamento delle rese in frantoio di 1,5-2 punti rispetto all’anno scorso. Il quadro italiano purtroppo è in linea con la situazione mondiale: secondo il Coi (l’International olive council), verranno prodotte poco più di 2.700mila tonellate, segnando una campagna olearia più povera degli ultimi anni. Le previsioni, negative fin dall’inizio dell’estate, avevano accesso i listini, aumentati del 20-30% da giugno a fine ottobre per poi procedere a un graduale abbassamento. Gli olivicoltori si aspettavano un incremento del prezzo delle olive da parte dei frantoiani, a fronte di un innalzamento dei prezzi dell’olio, che invece è rimasto stabile rispetto all’anno scorso. (ML)
Olio: in Italia e nel mondo, la campagna olearia più povera degli ultimi anni
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