Osservatorio Uiv-Ismea: export di vino stabile nei primi nove mesi. L’inflazione ‘gonfia’ i valori

2022-12-13T15:28:41+02:0013 Dicembre 2022 - 15:28|Categorie: Vini|Tag: , , |

Roma – È di 16 milioni di ettolitri la domanda di vino italiano all’estero nei primi nove mesi del 2022, in sostanziale tenuta, a volume, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+0,3%). Il dato a valore cresce invece a doppia cifra: +12,3%, a 5,8 miliardi di euro. Un valore tuttavia condizionato dalla spinta inflattiva, più che dalla domanda, come ben sottolineano le elaborazioni dell’Osservatorio Uiv-Ismea su base Istat.

Guardando alle tipologie, tra gennaio e settembre le bollicine crescono del +9,2% a volume e del +22,7% a valore, mentre i fermi restano stabili a volume (-0,3%) con i rossi in particolare difficoltà (-2,6%, contro il +2,6% dei bianchi). Le Dop ferme, in particolare, si posizionano sotto la media sia per quantità (-2%) che per valore (+9,6%). Nel complesso, nei primi nove mesi dell’anno il segmento Dop ha realizzato poco più della metà delle vendite made in Italy (8,4 milioni di ettolitri, +2,2%), per un totale di circa 3,9 miliardi di euro (+14,6% sul 2021), pari a due terzi del valore dell’export enologico italiano. Stabili, a 4 milioni di ettolitri, i vini Igp per un controvalore di 1,3 miliardi di euro (+7,2%).

Guardando ai mercati di destinazione, per l’Osservatorio la domanda di vini fermi si dimostra stabile o in leggero calo in Germania e Uk, in diminuzione a volume negli Usa (-6%) e in Svizzera (-7%), in crescita in Giappone (+29%), Canada (+8%), Svezia e Paesi Bassi. Fanno meglio gli sparkling, con gli Stati Uniti a saldo zero per volume, il Regno Unito a +5% e la Germania a +6%, con exploit di acquisti da Francia (+25%) e Canada (+15%).

Torna in cima