Milano – Durante i lavori al Senato per la conversione in legge del Decreto legge 113/2024 (DL omnibus) è stato introdotto un emendamento che destina agli allevatori di suini colpiti dalla Psa indennizzi per un importo complessivo di 10 milioni di euro. Si tratta di una misura lungamente richiesta dalla filiera, come fa sapere Assica in una nota. “Ben vengano le misure di indennizzo agli operatori della filiera suinicola già duramente provata dalla Psa”, ha commentato Lorenzo Beretta, presidente di Assica. “Si tratta di misure che permettono agli operatori di fronteggiare un momento di grossa difficoltà e auspicabilmente di riprendere quanto prima il loro lavoro”.
Questi 10 milioni di euro sono destinati ai soli allevatori, a differenza dei precedenti interventi per danni indiretti (2023 e 2024), per i quali erano stati stanziati fino a 25 milioni di euro a beneficio di tutti gli operatori della filiera: allevatori, macellatori, salumifici e prosciuttifici.
“Quello che sorprende è la mancata attenzione alle fasi successive a valle della filiera suinicola. Mi preme ricordare che anche le aziende industriali del comparto delle carni suine e dei salumi patiscono da oltre 2 anni e mezzo le pesanti conseguenze della Psa, al punto da dover ricorrere in alcuni casi alla cassa integrazione per far fronte al calo dell’operatività aziendale”, ha proseguito il presidente Beretta.
La costante pressione del costo dei principali fattori di produzione, insieme a nuove accelerazioni nel prezzo della materia prima, a fronte di consumi interni fermi ed un export verso i Paesi Terzi in difficoltà, proprio a causa della Psa, incide pesantemente sulla capacità delle aziende affrontare l’attuale situazione, rendendola in alcuni casi insostenibile.
“Sappiamo che il governo non è indifferente alla filiera – ha continuato Beretta – e siamo certi che non mancheranno concreti e importanti segnali di attenzione più espliciti, con misure di indennizzo ulteriori per tutti gli operatori che hanno subito danni. Meglio ancora sarebbe intervenire con misure in grado di dare sollievo all’intera filiera, aiutando a recuperare redditività in ogni sua fase, dall’allevamento al consumo. Proprio a questo riguardo servono interventi in grado di rilanciare i consumi interni, come ad esempio la riduzione dell’Iva applicata a carni suine e salumi. Una misura di sostegno sociale alla spesa alimentare in grado di ridare ossigeno anche alle aziende della catena produttiva.”