Vicenza – Zonin avrebbe giocato d’anticipo. Secondo quanto pubblicato oggi in un articolo de Il Sole 24 Ore, l’ex presidente della Banca Popolare di Vicenza sarebbe corso ai ripari, per tutelarsi nella vicenda del crac bancario, già all’inizio del 2016, pochi mesi dopo aver lasciato la guida dell’Istituto. Risale a marzo dello scorso anno, infatti, l’atto notarile in cui viene completata la cessione ai figli delle proprie quote nelle società del Gruppo Zonin. Ma non è finita qui. Il 6 dicembre – quattro mesi prima che i nuovi vertici della banca lo chiamassero in causa per i 4 miliardi di perdite cumulate dal 2014 – ha depositato un atto di citazione contro la banca e gli ex dirigenti Sorato e Giustini, coinvolgendo anche quattro compagnie assicurative (Chubb Insurance, Zurich, Cna e Ace). Nel documento si dichiara ignaro di tutto, delle irregolarità e dei valori manomessi dei titoli, scaricando la colpa del dissesto sulla crisi economica, sulla normativa europea e sui due dirigenti. Una difesa che punta a escludere la condotta dolosa. Motivo? Le polizze sottoscritte da Zonin garantiscono i manager da richieste danni a loro ascritte nella conduzione delle società. Ma vengono riconosciute solo se non è dimostrato il dolo.
Pop Vicenza: le strategie preventive di Gianni Zonin
Irene2017-04-13T10:28:40+01:0013 Aprile 2017 - 10:28|Categorie: Mercato|Tag: Ace, Banca Popolare di Vicenza, Chubb Insurance, cna, Gianni Zonin, Giustini, Sorato, Zurich|
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