Rapporto Censis Assica-Unaitalia: il 96,5% degli italiani mangia carne, no alle alternative

2022-04-14T09:46:53+02:0014 Aprile 2022 - 09:46|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , , , |

Roma – Le campagne contro la carne non intaccano il buon senso dei consumatori italiani. L’82,5% dichiara che la giusta quantità di carne è una componente fondamentale di una buona dieta, e il 64,9% non si fa condizionare da informazioni negative o fake news sul tema. Lo fa sapere il Censis, nel Rapporto condotto con Assica (Associazione industriali delle carni e dei salumi) e Unaitalia (Associazione di categoria che tutela e promuove le filiere agroalimentari italiane delle carni e delle uova), dal titolo ‘Per il buon uso del Recovery Fund nel rilancio delle filiere della carne – Le buone soluzioni per l’Italia della filiera avicola e dell’industria della carne e dei salumi’ presentato ieri a Roma.La reiterazione incessante di semplificazioni e infondatezze su produzione e consumo di carne non fa breccia nel corpo sociale”, spiega Massimiliano Valerii, direttore generale del Censis. Alcuni risultati dell’inchiesta: il 96,5% dei cittadini dichiara di mangiare carne, di cui il 45,9% regolarmente e il 50,6% di tanto in tanto. Gli italiani sono inoltre consapevoli che la filiera della carne si è evoluta e modernizzata: nessuno è convinto di mangiar carne con le stesse caratteristiche di quella di 30 anni fa. A sorpresa, a mangiare con regolarità carne sono soprattutto i giovani (62,8%). Il 61,3% è contrario all’idea che si debba smettere di produrre carne per salvare il pianeta dal riscaldamento globale: il 30,6% la considera una delle tante fake news che circolano sul settore e per un ulteriore 30,7% è una minaccia perché si colpisce un intero settore e un alimento importante. No alle presunte alternative: per il 79,9% degli italiani la carne plant based non può essere considerata carne. Lo sforzo promozionale per la carne prodotta in laboratorio, inoltre, non conquista gli italiani: l’85,6% dichiara di non volere cibi fatti in laboratorio, ma da agricoltura e allevamenti tradizionali.

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