Reggio Emilia – Lo spot di Parmigiano Reggiano, girato dal regista Paolo Genovese e lanciato a settembre, ha scatenato un’ondata di polemiche. A far discutere è una clip di pochi secondi (guarda qui) che vede come protagonista un casaro di nome ‘Renatino’, “l’unico additivo del Parmigiano Reggiano, che lavora in azienda da quando aveva 18 anni, tutti i giorni, 365 giorni all’anno”. Una comitiva di studenti osserva l’operaio nel caseificio, totalmente ammaliata dal personaggio, a cui chiedono: “Davvero lavori 365 giorni all’anno, e sei felice?”. E ‘Renatino’ annuisce con un flebile “sì”. Nella versione estesa dello spot la dose è rincarata: “Cioè non hai mai visto il mare?”. “No”. “Parigi?”. “No”. “Sciare?”. “Neanche”. “E sei felice?”. “Si”. Ma all’ammirazione degli studenti, a quanto pare, ha risposto lo sdegno del web, che ha visto in questo scambio di battute solo una celebrazione dello sfruttamento dei lavoratori. La questione è stata sollevata, dopo mesi dall’uscita del mediometraggio dell’azienda, dal giornalista Christian Raimo, ed è proprio sulla sua pagina Facebook che ha risposto il Consorzio del Parmigiano Reggiano: “Lo spot ha un linguaggio cinematografico che ammette licenze per rafforzare messaggi e comunicazioni. Uno dei valori fondanti della produzione del Parmigiano Reggiano è la salvaguardia della comunità e il benessere di chi opera in questa filiera, quindi i diritti dei lavoratori sono assolutamente garantiti secondo le normative vigenti e senza eccezione alcuna. Ci dispiace se la volontà di sottolineare la passione dei nostri casari è stata letta con un messaggio differente”. In ogni caso, sui social è partita la #renatinowave, tra indignazione e intrattenimento a suon di meme.
