Parma – Luigi Scordamaglia, numero uno di Federalimentare, a tutto campo in un’intervista sull’edizione odierna del Sole 24 Ore. Sull’export made in Italy il giudizio è netto: “Siamo gratificati dai numeri, ma non siamo contenti: perché vediamo crescere nel mondo una domanda che non sappiamo soddisfare. Se anche solo riuscissimo a intercettarne una parte, potremmo moltiplicare l’export del comparto di due o tre volte”. Scordamaglia richiama la politica a fare in fretta nella formazione di un nuovo governo: “Ne abbiamo assolutamente bisogno per non far scattare le clausole di salvaguardia dell’Iva”. Mentre in tema di accordi di libero scambio il presidente di Federalimentare è critico nei confronti della Ue: “Occorre un presidio maggiore di quanto fatto finora: negli accordi con il Canada e con il Giappone un tentativo di difendere le Denominazioni di origine c’è stato, ma non è sufficiente. Oggi l’accordo con il Mercosur è estremamente preoccupante e insieme a quello della Nuova Zelanda va rallentato”. Chiusura dedicata alle imprese: “Non riuscire a crescere è un problema, non voler crescere è una colpa”. Per questo, ad avviso di Scordamaglia, l’ingresso di capitali esteri non va demonizzato: “I fondi e gli investimenti stranieri sono uno strumento essenziale per crescere”.
Scordamaglia (Federalimentare) su export made in Italy: “Vediamo crescere una domanda che non sappiamo soddisfare”
RepartoGrafico2023-06-27T11:25:40+02:008 Maggio 2018 - 11:45|Categorie: Mercato|Tag: Canada, export, federalimentare, giappone, Luigi Scordamaglia, made in Italy, mercosur, nuova zelanda, Sole 24 ore, Ue|
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