Stop export soia dall’Argentina (2). Confagricoltura: “Un’altra mazzata sugli allevamenti”

2022-03-15T11:28:30+02:0015 Marzo 2022 - 11:28|Categorie: Carni, Formaggi|Tag: , , |

Venezia – Il blocco delle esportazioni di farina e olio di soia deciso dall’Argentina (leggi qui) assesta un altro duro colpo agli allevatori. Secondo quanto fanno sapere da Confagricoltura Veneto, dopo la sospensione di forniture di cereali dall’Ucraina, dall’Ungheria e dalla Bulgaria, nei giorni scorsi molte aziende agricole hanno iniziato ad acquistare le materie prime per i mangimi in Sudamerica, dove Argentina e Brasile sono tra i maggiori produttori mondiali di soia. Ma il nuovo stop all’export potrebbe avere pesanti conseguenze sull’industria mangimistica italiana, con la conseguenza di nuove tensioni sui prezzi. “Stiamo vivendo una situazione drammatica. Già acquistare mais, girasole e soia in Argentina comportava costi più alti rispetto all’Ucraina, considerata anche l’incidenza dei trasporti e dei container. Ora dovremo cercare altri mercati, ma è chiaro che i prezzi saliranno ulteriormente e non so quanto a lungo riusciremo a tenere duro, spiega Paolo Ferrarese, vicepresidente di Confagricoltura Veneto e allevatore di vacche da latte in provincia di Verona. “Il latte viene pagato 41 centesimi al litro, ma i costi di produzione sono lievitati a 54-55 centesimi al litro tra mangimi, gasolio ed energia elettrica. Io quest’anno prevedo di chiudere con un bilancio in perdita di 150.000 euro, che riuscirò a recuperare solo parzialmente con gli introiti di altre colture. Quante stalle riusciranno a resistere?”.

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