Terre D’Oltrepò: “Lo spumante sequestrato è risultato privo di ogni sostanza vietata”

2021-05-24T16:55:10+02:0024 Maggio 2021 - 16:55|Categorie: in evidenza, Vini|Tag: , , |

Broni (Pavia) – “Lo spumante metodo classico sequestrato presso il winepoint di Broni il 30 marzo scorso (leggi qui), facente parte della partita ritirata da un noto brand della grande distribuzione, risulta privo di ogni sostanza vietata”, lo comunica Terre d’Oltrepò, in seguito alla conferma delle analisi sui campioni prelevati dall’autorità giudiziaria. “La Cantina, i suoi amministratori e soprattutto i soci sono parte lesa nell’ambito di questa vicenda”,  commenta il presidente, Andrea Giorgi, “ed è spiacevole che qualcuno consideri la stampa locale come il luogo dove anticipare i temi del processo, in assenza del contraddittorio previsto dalla Costituzione”.  Venerdì 21 maggio Terre d’Oltrepò ha inoltre ricevuto la notifica di un decreto di sequestro preventivo da parte della Procura di Pavia eseguito in ragione degli esiti analitici successivi al sequestro 30 marzo. Oggetto del sequestro il vino già segregato e sigillato del cliente/fornitore che era risultato difforme. “Il vino sequestrato lo scorso 21 maggio è costituito da una partita di bonarda 2019 che non è altro se non il vino di un fornitore che la stessa cantina aveva indicato alla Procura come non conforme nelle difese e già segregato in cantina”, spiega Terre d’Oltrepò. “Per quanto riguarda il Pinot Nero vinificato in rosso 2018 si tratta di 526 hl stoccati nella cantina Vilide di Stradella (deposito di Terre d’Oltrepo), che parrebbero essere interessati da un’ipotesi di irregolarità (il condizionale è d’obbligo perché è non stato comunicato il risultato delle analisi, che non sono state eseguite in contraddittorio, come richiesto da Terre d’Oltrepò). La Procura ha ritenuto di sequestrare anche le giacenze di Pinot Nero 2018 presenti negli altri stabilimenti, arrivando così ai 500.000 litri sbandierati dalla stampa locale. La Cantina ha già fatto le analisi, come da prassi aziendale. Queste attestano la regolarità, Terre d’Oltrepò chiederà al più presto il loro dissequestro”.

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