Ue: in stand-by il provvedimento per l’etichetta ‘Made in’

2014-09-19T13:02:29+02:0019 Settembre 2014 - 12:59|Categorie: Mercato|Tag: , , |

Bruxelles (Belgio) – Si dovrà aspettare ancora, almeno tre o quattro mesi, per conoscere il destino dell’etichetta “Made in”. Martedì, infatti, il Consiglio Ue ha accolto la richiesta di ulteriori analisi, presentata a marzo da Regno Unito, Germania e Svezia (paesi tradizionalmente importatori, contrari alla norma). L’analisi, coordinata dalle direzioni generali Impresa e tutela dei consumatori della Commissione Ue, partirà subito. Ma i tempi tecnici necessari potrebbero prolungarsi fino a gennaio, mese in cui terminerà il semestre di guida dell’Italia, paese notoriamente favorevole alla norma, insieme a Francia e Spagna. Tre saranno gli elementi da considerare, non tramite interviste o indagini empiriche, ma attraverso valutazioni di istituzioni indipendenti, letteratura accademica e pareri di associazioni imprenditoriali e dei consumatori nei vari Paesi. Si verificheranno i costi diretti e indiretti per le imprese, gli aggravi amministrativi e burocratici e, infine, l’effettiva influenza della tracciabilità dei prodotti sulle scelta d’acquisto dei consumatori.

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