Uiv-Federvini: “Il prezzo del vetro cresce ancora mentre la Gd chiede un congelamento dei prezzi. È insostenibile”

2022-12-22T13:09:18+02:0022 Dicembre 2022 - 13:09|Categorie: in evidenza, Vini|Tag: , , , , , , |

Roma – Unione italiana vini e Federvini lanciano un appello a tutela della filiera vinicola, in previsione delle sfide che il 2023 imporrà. E che già si prevede inizierà, riporta una nota, con un nuovo aumento dei prezzi del vetro, pari al +20% circa, in aggiunta al +48% già chiesto dai fornitori di bottiglie nel 2022. Ma i fornitori non sono l’unico problema. “A valle della filiera”, si legge ancora, “la Grande distribuzione resiste a ogni ritocco di listino e, in questi giorni, sta chiedendo una moratoria sui prezzi per almeno 4-6 mesi. Una richiesta insostenibile, considerando che già nel 2022 le aziende del vino hanno assorbito gran parte dei forti aumenti di energia e materia prime: oggi continuare così significa perdere marginalità e redditività”.

“Ci chiedono di accettare aumenti anche del 20%-25%, come quello del vetro, che soprattutto oggi ci sembra ingiustificato visto che i prezzi energetici al momento sembrano sotto controllo – commenta il presidente di Federvini, Micaela Pallini – però vorrebbero che i nostri prezzi finali rimanessero invariati. È evidente che questa combinazione non può funzionare”. È d’accordo il presidente di Uiv, Lamberto Frescobaldi: “Siamo a cavallo tra un’escalation dei prezzi alla produzione, un minor potere di acquisto da parte dei consumatori, con storici partner – come la grande distribuzione e l’industria del vetro – che mostrano rigidità poco costruttive. Sarebbe invece importante potersi concentrare tutti assieme su possibili soluzioni”.

Secondo l’elaborazione dei dati Istat da parte delle due organizzazioni, nel corso del 2022 il mondo del vino ha registrato aumenti dei listini molto inferiori, in Gd, rispetto a quasi tutti i comparti dell’agroalimentare italiano (non oltre il 6,6% di media) e largamente sotto gli attuali livelli di inflazione. Un deficit a cui si aggiunge il -6% a volume che la domanda di vino in Gd ha registrato nei primi 11 mesi dell’anno.

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