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Zootecnia, a Roma la tavola rotonda Assocarni. Produzione bovina +6,3%, fatturato tra allevamento e industria a 13 mld

Roma – Nel 2024, secondo Clal la produzione italiana di carne bovina ha raggiunto circa 659mila tonnellate (+6,3% sul 2023), con un grado di autoapprovvigionamento crollato al 37% e un fatturato che tra allevamento e industria supera i 13 miliardi di euro (elaborazione Assocarni su dati raccolti presso le imprese associate). A completare il quadro, il settore ovicaprino – con un valore complessivo superiore a 900 milioni di euro tra carne e latte – conferma la propria importanza strategica con un patrimonio ovino nazionale in lieve aumento e con le importazioni di carni ovine in crescita di circa il 5% su base annua.

La zootecnia italiana è tornata al centro del dibattito nazionale con la tavola rotonda ‘Il futuro della zootecnia italiana: tra sfide economiche, nuova Pac e ricambio generazionale’, promossa da Assocarni, con un’introduzione a cura di Clal. “Il mercato resta complesso”, sottolinea il presidente Assocarni Serafino Cremonini (in foto), “ma mostra segnali di stabilità grazie al lavoro di tutta la filiera. Ora serve consolidare questi risultati con politiche di lungo periodo e relazioni più equilibrate con la distribuzione. Con il Ddl ‘Coltiva Italia’, il Governo ha ascoltato l’appello degli allevatori e produttori italiani, scegliendo di investire in modo mirato sulla linea vacca–vitello: è la via per ridurre la dipendenza dai ristalli esteri e rafforzare la sovranità alimentare del nostro Paese”. ‘Coltiva Italia’ prevede una dotazione complessiva di 1,05 miliardi di euro per l’intero settore dell’agricoltura, inclusa la zootecnia. All’interno di questo budget, 300 milioni di euro sono destinati al comparto bovino: il 70% alla linea vacca–vitello e il 30% all’impiego di seme sessato.

Il confronto tra produzione e distribuzione ha messo in evidenza la necessità di un nuovo patto di filiera, fondato su accordi stabili, indicatori di costo condivisi e una comunicazione trasparente su origine, benessere animale e sostenibilità. Alla tavola rotonda è emersa poi la volontà condivisa di preservare la competitività del settore zootecnico nel quadro della prossima Pac 2028-2034.

È stata inoltre ribadita la necessità di posticipare di 12 mesi l’applicazione del Regolamento europeo sulla deforestazione, per evitare distorsioni tra Stati membri, e di garantire reciprocità negli standard e controlli efficaci nell’ambito dell’accordo Mercosur.

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