Anicav: nel 2023 l’export dei derivati del pomodoro vale circa tre miliardi di euro (+16% in valore)

2024-04-15T09:21:42+02:0015 Aprile 2024 - 09:21|Categorie: Grocery, Ortofrutta|Tag: , , |

Napoli – Nel 2023 le esportazioni dei derivati del pomodoro, che coprono oltre il 60% della produzione, hanno registrato una crescita in valore del +16% rispetto all’anno precedente, per un totale di circa tre miliardi di euro.

“La crescita dell’export non lascia spazio a dubbi: le nostre conserve di pomodoro sono apprezzate in tutto il mondo per l’elevata qualità della materia prima coltivata dai nostri agricoltori, per il saper fare dei nostri imprenditori e per gli elevati livelli di sicurezza e si confermano un’assoluta eccellenza della produzione agroalimentare italiana”, spiega Giovanni De Angelis (nella foto), direttore generale di Anicav, Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali. L’Italia è il primo Paese produttore ed esportatore di derivati del pomodoro destinati al consumatore finale, sono ottenuti da pomodoro 100% italiano di alta qualità lavorato entro 24 ore dalla raccolta.

Come fanno sapere da Anicav, i continui attacchi che mettono in discussione l’origine dei prodotti non hanno fondamento. “La preoccupazione della nostra filiera è legata alle importazioni, in Ue e in Italia, di pomodoro ‘semilavorato’ proveniente da Paesi extra Ue che non applicano i nostri stessi standard facendo concorrenza sleale alle nostre imprese. Un Paese come l’Italia, che ha una forte vocazione all’export, non può invocare politiche restrittive ma ha l’obbligo e il dovere di chiedere ed applicare il principio di sussidiarietà. Tutti devono avere e rispettare le stesse regole”.

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