Roma – Il Consiglio dei ministri ha approvato nella giornata di ieri il decreto sulla trasferibilità, a livello regionale, dei diritti d’impianto non utilizzati. Un intervento promosso dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e che fa fede a quanto annunciato ai produttori italiani, nel corso del suo intervento a “wine2wine”, lo scorso dicembre, dal titolare del dicastero Maurizio Martina. Al fine di attuare le disposizioni europee in campo vitivinicolo, il decreto approvato amplia l’arco temporale di conversione dei diritti fino al 31 dicembre 2020 e ne consente la trasferibilità tra Regioni, con l’abrogazione della possibilità di limitare l’esercizio di tale diritto “ad ambiti territoriali omogenei e limitati al fine di tutelare le viticolture di qualità e salvaguardare gli ambienti orograficamente difficili”. Le modifiche apportate alle disposizioni attuali sono finalizzate a diminuire il rischio di non utilizzo dei diritti: a oggi, circa 47mila ettari, pari al 7% della superficie vitata nazionale. “Con questo provvedimento tuteliamo il nostro potenziale viticolo, dando rassicurazioni al settore che chiedeva da tempo un intervento di semplificazione in questa direzione. Il vino è un settore strategico da oltre 14 miliardi di euro con più di 5 miliardi di export e il Governo è in campo non solo per la sua salvaguardia, ma per accompagnarne la crescita”, ha dichiarato Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.
Approvato dal Consiglio dei ministri il decreto sulla trasferibilità dei diritti d’impianto
RepartoGrafico2015-02-13T09:24:33+01:0011 Febbraio 2015 - 10:59|Categorie: Vini|Tag: Maurizio Martina, ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, Mipaaf, potenziale viticolo, regioni, trasferibilità diritti d'impianto, vino|
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