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Assocaseari, il punto settimanale sul mercato: il caldo persiste e calano le produzioni

2021-07-05T09:20:33+02:005 Luglio 2021 - 09:20|Categorie: Formaggi, in evidenza|Tag: , , , , , , |

Cremona – L’analisi degli andamenti della scorsa settimana, a cura di Assocaseari, rivela che il caldo persiste e le produzioni calano, così come i prezzi di molti prodotti. Di seguito il commento integrale, firmato da Emanuela Denti e Lorenzo Petrilli:

– Questa settimana in Italia il latte crudo è aumentato ancora un po’ e viene scambiato tra 0,40 e 0,415 €/kg franco partenza. Finalmente anche il latte scremato recupera qualcosa e viene trattato intorno a 0,21 €/kg. Al contrario di quello che succede all’estero, la crema nazionale di qualità viene scambiata fino a bollettino +0,04 €/kg. Vi sarà più di qualche produttore che vedendo il 4 davanti al prezzo del latte penserà di vendere anziché fare formaggio, del resto è anche la stagione in cui questo succede sovente. Riuscirà la domanda a essere abbastanza forte da impedire che un’ulteriore offerta indebolisca il mercato? Sui mercati esteri, il latte crudo viene offerto anche a 0,42 €/kg ma si chiude poi a 0,40 €/kg reso Nord Italia. Il latte scremato trattato intorno a 0,22 €/kg, la crema, al contrario, ribassa e viene offerta a 2,02 €/kg, anche a 2,04 €/kg a inizio settimana ma poi viene trattata a 2,00 €/kg. I suddetti prezzi si intendono franco arrivo Nord Italia con un costo di trasporto che incide tra 5 e 10 €/ton.

– Se non fosse per la Francia, si vedrebbero solo freccette rosse nel burro, con Kempten che diminuisce di € 0,08 il minimo, oggi 3,85 €/kg, e di € 0,05 il massimo, 3,95 €/kg, media tedesca 3,90 €/kg. Anche l’Olanda diminuisce di € 0,08 e si porta a 3,92 €/kg. La Francia non si capisce come, conferma il 4,34 €/kg. Sorge il dubbio che questo sia il prezzo che sognano perché a oggi non avrebbe nessun motivo per essere nemmeno preso in considerazione. Del resto, dopo l’uscita della Francia dagli Europei, qualche sogno lasciamoglielo pure. La media a due la scorsa settimana era di 3,91 €/kg, mentre tenendo conto della Francia la media a tre vola a 4,063 €/kg. La sensazione è che nessuno venda e nessuno comperi, del resto le vendite di burro con questo caldo languono. I prezzi della Gdo tedesca per i mesi di luglio e agosto saranno intorno a 4,08 €/kg, di poco inferiore a quelli di giugno.

– Tragici i bollettini del latte in polvere dove nemmeno la Francia fa eccezione e ha una freccia rossa. L’unico indeciso è il latte intero in polvere che resta invariato in Germania e Olanda ma aumenta in Francia. Prezzi medi dell’intero comunque allineati. Continua ad esserci grossissima differenza tra commercianti e produttori, dove il delta arriva a essere superiore a 200 €/ton. Vi è inoltre un ulteriore delta tra le consegne a breve e quelle invece sugli ultimi mesi dell’anno. Sul breve la maggior parte dei clienti è coperta, quindi poche possibilità di vendere, mentre sul lungo sono molti i clienti che ancora devono acquistare. Sul futuro regna comunque l’incertezza totale soprattutto su una visione globale del mercato; da un lato gli Stati Uniti hanno grosse riserve di latte in polvere che però non accennano a muovere, dall’altro la Cina che invece muove parte delle sue riserve non di latte per calmierare i mercati di taluni prodotti di cui hanno ingenti scorte.

– Per una volta, stranamente, l’unico prodotto su cui sono tutti d’accordo è il siero che viene ribassato in tutti e tre i bollettini che prendiamo in considerazione.

– Le quotazioni dei formaggi sui bollettini nazionali di questa settimana sono rimaste invariate. Quotazioni medie UE in aumento per il Cheddar a 3,14 €/kg, stabili per l’Edamer a 3,29 €/kg e in calo per il Gouda a 3,27 €/kg e l’Emmentaler a 4,80 €/kg.

NB: I prezzi pubblicati devono essere considerati solo indicativi di una tendenza di mercato, in quanto miscellanea non solo di prezzi effettivi di vendita, ma anche di prezzi di offerte e/o richieste rilevate sul mercato.

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