Beyond Meat (sostituti vegetali) in perdita per 182 milioni di dollari nel 2021. Ma investe nella ristorazione e all’estero

2022-03-01T09:53:34+02:001 Marzo 2022 - 09:45|Categorie: Carni, free from|Tag: , , , |

Los Angeles (Usa) – Nel 2021 Beyond Meat (l’azienda californiana che produce sostituti per la carne e prodotti caseari a base di vegetali) ha registrato una perdita di 182 milioni di dollari, più significativa di quella del 2020, pari a 53 milioni. I risultati finanziari, comunicati nei giorni scorsi dal presidente e ad Ethan Brown, nel corso di un webinar rivolto agli analisti dei titoli, vedono tuttavia un aumento delle vendite totali (dettaglio e ristorazione) a 465 milioni di dollari, rispetto ai 407 milioni del 2020. Cosa ha contribuito dunque alla perdita? Come spiega Ethan Brown, l’azienda ha subito una decelerazione delle vendite al dettaglio negli Usa (-8%), ha messo a punto ingenti investimenti per espandere la commercializzazione dei prodotti nella ristorazione e ha visto aumentare i costi di produzione poiché ha spostato parte della produzione sui copacker, che ha messo sotto pressione il margine lordo. Il rallentamento delle vendite al dettaglio negli Usa, in particolare, sarebbe da attribuire a un calo delle opportunità di campionamento in negozio, all’incremento della presenza di competitor e all’attenzione verso la ristorazione e i mercati internazionali. “L’attività competitiva nella vendita al dettaglio Usa si è intensificata nel 2021, caratterizzata da frequenti sconti aggressivi e nuovi ingressi nella categoria”, ha affermato Brown. “Tuttavia crediamo che un ambiente competitivo, caratterizzato da prodotti di alta qualità e marketing convincente, sia positivo per far crescere la categoria”. Sul fronte della ristorazione Usa, poi, le vendite di Beyond Meat sono aumentate del 26% durante l’anno e hanno raggiunto i 77 milioni di dollari. Segno più anche per le vendite internazionali: +77% nel 2021. “Negli ultimi due anni, abbiamo investito risorse significative nei nostri mercati globali prioritari, l’Ue e la Cina”, ha affermato Brown. “Questi investimenti hanno prodotto solide basi per la crescita e hanno aperto considerevoli opportunità di vendita al dettaglio e ristorazione in questi mercati”.

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