Cibus Connect: Cellie cala il poker

2022-04-22T13:08:19+02:0022 Aprile 2022 - 13:08|Categorie: Aperture del venerdì, Fiere, in evidenza|

Continua a tenere banco l’alleanza Parma-Milano. Ma anche la formula ‘light’ della manifestazione, che tornerà il 29-30 marzo 2023. Con eventi a Padova, Torino, Firenze e Napoli.

Dopo due anni vissuti un po’ a singhiozzo causa Covid, il settore fieristico torna protagonista. Lo abbiamo visto da vicino con due eventi come Vinitaly e Marca, mentre a inizio maggio sarà la volta di Cibus. La manifestazione in scena a Parma è stata presentata ieri a Milano, presso Le Village by CA (Credit Agricole). Presenti Antonio Cellie, ceo Fiere di Parma; Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare; Roberto Luongo, direttore dell’Agenzia Ice.

Nel corso dell’evento sono emersi numerosi spunti utili a capire come si evolverà il settore. E in particolare il ruolo di Cibus nei prossimi anni. Un ruolo che passa ovviamente dalla domanda delle domande: la fusione-aggregazione con Tuttofood, chiesta a gran voce da tutto il comparto agroalimentare. L’operazione è in corso d’opera, ma tutt’altro che chiara nei suoi risvolti concreti. Sul tema è intervenuto Ivano Vacondio: “Il parto si sta allungando un po’, ma ci siamo quasi. Teniamo conto che noi italiani siamo bravi a complicare le cose facili. In questo caso l’operazione non è per niente semplice, quindi i tempi si stanno dilatando. Però è un’operazione necessaria, secondo Federalimentare. A titolo personale, sono dispiaciuto per questo ritardo: sinceramente speravo che la partnership potesse essere portata a termine entro il mio mandato, in scadenza a fine anno. Fino a poco tempo fa, ero convinto di concludere la mia esperienza alla guida di Federalimentare con questo successo. Ora toccherà a qualcun altro”.

Su aspetti più particolari nulla si sa, e Vacondio non si sbottona più di tanto: “La fusione è complicata perché non si tratta semplicemente di mettere insieme le strutture, ma anche le risorse umane e le professionalità. Restano ancora diverse incognite: bisogna tenere conto dei territori, della politica, degli azionisti coinvolti. Ci vuole pazienza”.

In attesa di capire come si evolverà la tormentata questione, il ceo di Fiere Parma, Antonio Celle, non resta certo a guardare. E infatti già pensa a Cibus 2023, quando la fiera ritornerà nella versione light Cibus Connect, la formula di due giorni sperimentata nel 2017 e nel 2019. Ma sarà una versione tutta nuova e policentrica, come ha spiegato Cellie: “Sono convinto che Cibus sia una fiera unica, per cui non ha senso inventarne un’altra simile: bisogna partire dalla struttura e adattarla alle richieste dei territori. E le richieste riguardano più che altro la regionalizzazione, l’esigenza di valorizzare i distretti e le specialità del territorio. Di qui l’idea di Cibus Connect con un taglio b2b, il 29-30 marzo, accompagnata da quattro eventi su scala locale, a Padova, Torino, Firenze e Napoli. In Piemonte c’è una produzione dolciaria e casearia interessante, quindi perché non proporre un evento b2c in funzione delle esigenze delle aziende? Lo stesso format si può proporre a Napoli per una serie di produzioni: pasta, pizza, mozzarella, giusto per ricordare i nomi più noti. In Veneto c’è una concentrazione di aziende specializzate in conserve vegetali e si può costruire un evento. E come non citare la Toscana e il ruolo sempre più significativo di Taste? Insomma, abbiamo location straordinarie circondate da eccellenze eno-gastronomiche diventate dei cult grazie alle imprese dei distretti e dei vari territori; vorremmo poter contribuire alla rinascita anche dei loro eventi immaginando ogni anno un fuori salone sul food distribuito in tutta l’Italia”.

Quanto alla manifestazione ‘madre’ Cibus Connect, c’è poi il tema dell’indotto a Parma: “La scommessa di una fiera a marzo porta con sé una partnership con il mondo alberghiero: compreremo tutte le stanze a Parma con prezzi calmierati per le aziende”. E l’altro tema è facilitare le visite dei buyer, sia italiani che esteri: “La vicinanza temporale e geografica con Vinitaly va di pari passo con gli eventi a livello locale. Gli operatori, oltre a partecipare a Cibus Connect, potranno godere di un’offerta unica in termini di specialità locali lungo tutto lo Stivale”.

Rimane da capire come la prenderà Bologna Fiere. Un Cibus Connect a due mesi di distanza da Marca è una bella spina nel fianco…

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