Roma – Coldiretti lancia l’allarme: aumenti record dei prezzi in un anno del 25,1% per le verdure, e del 6,5% per la frutta. I dati Istat di ottobre mostrano i prezzi dei beni alimentari al consumo in crescita del +13,1%. Per le difficoltà economiche e il caro prezzi, gli italiani hanno tagliato gli acquisti di frutta e verdura del 9% in quantità nel 2022 rispetto allo scorso anno. Numeri ai minimi storici da inizio secolo, come si legge sul sito di Coldiretti. Ed è crisi nei campi, dove “bisogna vendere 4 chili di mele per comprare un caffè”.
Il 13% delle aziende agricole è sul punto di cessare le attività. Il 34% del totale nazionale si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo, secondo il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria). I bilanci delle aziende sono minacciati dai cambiamenti climatici e dai rincari, con incrementi che colpiscono la plastica per le vaschette, le retine e le buste (+70%), la carta per bollini ed etichette (+35%) e il cartone ondulato per le cassette (+60%); stesso discorso per le cassette in legno (+60%). Ma l’intera filiera agroalimentare è in difficoltà con gli aumenti dei costi: +170% i concimi, +90% i mangimi, +129% il gasolio e fino al +500% le bollette per l’irrigazione.
“Bisogna intervenire per contenere il caro energia e i costi di produzione per salvare aziende e stalle” afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini. “Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole e industriali, con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione, come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”.
