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Confagricoltura: “Prezzo suini potrebbe balzare da 1,5 a due euro al chilo, ma salirà ancora”

2022-03-15T09:26:39+02:0015 Marzo 2022 - 09:26|Categorie: Carni|Tag: , , |

Venezia – “La continua impennata delle materie prime e la carenza di prodotto stanno portando il prezzo pagato agli allevatori suini a salire vertiginosamente, tanto che potrebbe schizzare da 1,50 a due euro al chilogrammo. E potrebbe non essere finita”. L’allarme arriva da Confagricoltura Veneto, che spiega come il rischio di un ulteriore aumento dei prezzi sia ormai imminente, con un conseguente calo dei consumi – dato che una bistecca o una braciola potrebbero arrivare a costare il 20-30% in più -. “Se non si raggiungerà un punto di equilibrio sui costi delle materie prime, le quotazioni potrebbero arrivare addirittura a raddoppiare, ma il consumatore ce la farà poi a comprare? Noi comunque oggi, nonostante la carne ci venga pagata di più, stiamo lavorando in perdita, perché gli introiti non coprono le spese di produzione”, spiega Rudy Milani, presidente della sezione allevamenti suini di Confagricoltura Veneto. “Inoltre, sui mangimi c’è un problema di reperimento e speculazione. Dall’Ucraina e dalla Bulgaria non arriva più nulla e quello che si riesce a reperire sul mercato nazionale si paga come l’oro, oltretutto con bonifico anticipato o soldi a pronta consegna. Il mais è passato da 180 a 420 euro la tonnellata; il frumento e l’orzo da 200 a 430-450; la soia proteica da 360 a 650 euro. In queste condizioni saremo costretti a indebitare le aziende, oppure a mandare al macello gli animali per evitare che muoiano di fame”. Molta apprensione anche per la possibile paralisi della movimentazione di animali e derrate alimentari in caso di blocco dei trasporti, insostenibile per la filiera zootecnica. Dall’associazione fanno infatti sapere che ci sono scorte di mangimi solo per 20 – 30 giorni.

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