Crefis: il punto sulla redditività degli allevatori in gennaio

2022-02-09T11:07:23+01:009 Febbraio 2022 - 11:07|Categorie: Carni, Salumi|Tag: , , |

Mantova – Nel mese di gennaio, secondo l’ultimo report del Crefis, la redditività della fase di svezzamento è risultata in crescita, sia in termini congiunturali che tendenziali, con variazioni rispettivamente del +16,3% e +4,8%. La fase inizia con la gestazione e giunge fino al momento in cui si può vendere il suinetto di 7 kg. L’ incremento delle quotazioni dei suini di 7 kg fatto registrare in gennaio (+18%), sommato ad un andamento delle quotazioni dei cereali contenuto nell’arco degli ultimi mesi (ed in particolare al calo di prezzo ad inizio del periodo), hanno favorito gli allevatori specializzati in questa fase dell’allevamento. Medesimo andamento è stato registrato anche per la redditività della fase di accrescimento, cresciuta del +11,5% rispetto a dicembre e del +4,7% nei confronti dello scorso anno. Anche in questo caso, l’aumento di prezzo dei suini da allevamento di 40 kg (output finale di questa fase) ha contribuito a mantenere positiva la redditività degli allevatori, nonostante nel periodo di accrescimento i prezzi delle materie prime utilizzate per l’alimentazione suina siano per lo più cresciuti ad eccezione del mais leggermente diminuito nell’ultimo mese. Variazione congiunturale positiva (+1,2%) si è verificata anche per gli allevatori impegnati nella fase di ingrasso. In questo caso, nonostante il calo di prezzo dei suini da macello pesanti avvenuto in gennaio, la redditività è rimasta positiva grazie al fatto che il prezzo di acquisto del suinetto di 40 kg ad inizio del periodo (ovvero sei mesi prima) era in diminuzione. La redditività di questa fase dell’allevamento suino resta comunque al di sotto di quella dello scorso anno: -1,2%. Considerando l’intero ciclo produttivo, ovvero dalla nascita alla vendita del suino pesante, in gennaio la redditività degli allevatori impegnati nel cosiddetto ciclo chiuso ha visto una riduzione sia in termini congiunturali (-5,9%) che tendenziali (-2,7%). Per questa tipologia di allevamento va considerato che il periodo di riferimento è decisamente più ampio rispetto alle fasi viste in precedenza, dato che comprende tutte le fasi dell’allevamento, a partire dalla gestazione della scrofa. La combinazione di prezzi dei suini da macello pesanti in diminuzione ad inizio 2022 ed il costo delle materie prime utilizzate per l’alimentazione che, pur con andamenti altalenanti, si sono mantenute comunque su livelli più elevati di quanto visto in precedenza, ha portato ad una diminuzione della redditività di questa tipologia di allevatori.

Torna in cima