Dop Economy da record: nel 2021, raggiunti 19,1 miliardi di euro. L’analisi Ismea-Qualivita

2022-11-23T09:38:26+01:0023 Novembre 2022 - 09:28|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , |

Roma – Il comparto del cibo e del vino Dop e Igp ha raggiunto nel 2021 un valore complessivo alla produzione pari a 19,1 miliardi di euro (+16,1% su base annua) e un export da 10,7 miliardi di euro (+12,8%). I dati, presentati dal XX Rapporto Ismea-Qualivita descrivono una Dop economy da record. Che porta a quota 21% il contributo del comparto Dop e Igp al fatturato complessivo del settore agroalimentare nazionale, frutto del lavoro coeso di un sistema che in Italia coinvolge più di 198mila operatori e 291 Consorzi di tutela. Entrando nello specifico dei risultati, il valore della produzione del cibo ha raggiunto i 7,97 miliardi di euro (+9,7% su base annua e +26% nel decennio). Al consumo il comparto tocca quota 15,82 miliardi di euro (+4,5% su base annua). Prosegue anche nel 2021 la corsa dell’export con 4,41 miliardi di euro (+12,5%), un valore raddoppiato dal 2011 (+99,6%). I mercati si confermano: Usa, Germania, Francia, Uk e Spagna. Sul fronte del settore vitivinicolo italiano Dop e Igp, nel 2021 sono stati imbottigliati 27 milioni di ettolitri di vino (+10,9%). Il valore della produzione sfusa raggiunge i 3,85 miliardi di euro (+19,1%), mentre il valore del vino imbottigliato supera gli 11,16 miliardi di euro (+21,2%). L’export raggiunge 6,29 miliardi di euro (+13% su base annua e +74% nel decennio), con un recupero dei Paesi Extra-Ue a partire dagli Usa (+17,6%), primo mercato di destinazione con 1,58 miliardi di euro, a cui seguono Germania, Uk, Svizzera e Canada. “L’analisi del XX Rapporto Ismea-Qualivita dimostra ancora una volta come grazie alla distintività e alla tradizione delle nostre produzioni il made in Italy si dimostri vincente”, spiega Francesco Lollobrigida (nella foto), ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. “È mia ferma intenzione proteggere le nostre eccellenze, patrimonio della nostra comunità nazionale, e contrastare in ogni sede qualsiasi produzione che rischia di spezzare il legame millenario tra agricoltura e cibo”.

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