Elezioni 2022 / L’agroalimentare nei programmi. Le proposte del PD (coalizione centrosinistra)

2022-08-30T10:20:31+02:0029 Agosto 2022 - 17:02|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , , , |

Roma – Il programma elettorale 2022 del Partito Democratico (leggi qui) – che forma la coalizione di centro-sinistra insieme a Sinistra Italiana, +Europa, Alleanza Verdi e Impegno Civico – ruota attorno ai ‘Tre pilastri del piano Italia 2027’: Sviluppo sostenibile e transizioni ecologica e digitale; Lavoro, conoscenza e giustizia sociale; Diritti e cittadinanza.

Tra le misure previste c’è “una riforma fiscale verde che promuova gli investimenti delle imprese e delle famiglie a difesa del pianeta e del clima e renda economicamente vantaggioso accelerare la transizione ambientale, attraverso la revisione e la stabilizzazione degli incentivi per la rigenerazione energetica e sismica degli edifici e l’estensione del Piano Transizione 4.0 agli investimenti green delle imprese”, ma anche “l’introduzione di una premialità fiscale per le imprese a elevato rating Esg (ambientale, sociale e di governance)”.

Il passaggio più strettamente collegato all’alimentare è quello relativo ai sistemi di etichettatura: “Vogliamo accelerare tutti i processi di etichettatura digitale dei prodotti che eliminino le distorsioni e le inefficienze dei vecchi sistemi di etichette (come nel caso del nutriscore) e forniscano al consumatore informazioni utili e trasparenti circa l’origine dei prodotti e il loro tracciamento, l’impatto ambientale della produzione e del trasporto”.

Per combattere la povertà alimentare, il programma punta invece non solo a “rendere universale e gratuito l’accesso alle mense scolastiche, ma anche introducendo una forma di reddito alimentare, tramite un sistema digitale che permetta alle persone indigenti di iscriversi e ricevere mensilmente un determinato numero di pacchi alimentari, attraverso il recupero di cibo, che rischia di essere sprecato, dalla distribuzione e la sua successiva erogazione in centri di distribuzione messi a disposizione dai Comuni”.

Si parla poi di un rafforzamento degli strumenti di politica industriale regionale (Credito di imposta per investimenti, incentivi potenziati per R&S, Fondo ‘Cresci al Sud’, ecc) con l’aspirazione di costruire, nel Mezzogiorno, “poli di formazione su rinnovabili e transizione verde, veri e propri hub internazionali, capaci di attrarre competenze e investimenti, di offrire concrete prospettive lavorative”.

Per quanto riguarda la parte agricola, si parla di interventi per la difesa dell’uso del suolo agricolo, “con un Piano nazionale per l’acqua, la siccità e il dissesto idrogeologico che metta al centro la costruzione e dislocazione strategica territoriale di nuovi invasi e investimenti volti a ridurre della dispersione idrica”. E continua: “Vogliamo supportare l’ammodernamento, l’innovazione tecnologia, l’evoluzione green, la trasparenza, nelle imprese e nel lavoro affinché l’agricoltura diventi il miglior motore per la transizione ecologica. Con un fondo di rotazione di 500 milioni possiamo avviare il sostegno a 2500 progetti di impresa agricola verde”.

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