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Germania: i sostitutivi della carne non convincono. Crolla, nel 2016, il numero dei consumatori vegan

2016-12-16T09:33:35+02:0016 Dicembre 2016 - 09:33|Categorie: Mercato|Tag: , , , |

Berlino (Germania) – Dopo la crescita del 50% registrata nel 2015, in Germania, dalla vendita dei cosiddetti ‘sostitutivi della carne’ (vedi cotolette di soia o bratwurst vegani), il 2016 ha mostrato una significativa battuta d’arresto per l’industria alimentare vegana. È quanto rivelano i dati diffusi dalla Gesellschaft für konsumforschung (Gfk), società di ricerca che analizza i consumi a livello nazionale, riportati in un articolo dello scorso 10 dicembre dal portale d’informazione Ticinonline. Dove si spiega, citando le parole del ricercatore Helmut Hübsch, che negli ultimi mesi sono stati molti i consumatori che, una volta provato il prodotto vegano sostitutivo della carne, non lo hanno più riacquistato. A non convincere è prima di tutto il gusto, ma anche il fatto che importanti istituti tedeschi di verifica della qualità abbiano definito spesso ‘lacunoso’ o ‘insufficiente’ il livello qualitativo di questi prodotti. Nei quali è stata rinvenuta spesso una grande quantità di oli minerali, una dose di spezie oltre i limiti e un utilizzo di additivi contenenti glutammato, utili a riprodurre in modo artificiale il sapore della carne. Sta di fatto che, se nel 2015, in Germania, la popolazione dai 14 anni in su che si dichiarava vegana era formata da 850mila persone, nel 2016 è scesa a 800mila, come riferisce il portale online di statistiche tedesco Statista. Idem per i vegetariani, passati da 7,12 milioni nel 2012 a 5,29 milioni nel 2016.

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