Federvini: burocrazia e parziale supporto delle istituzioni gli ostacoli allo sviluppo del settore

2017-03-23T11:51:11+02:0023 Marzo 2017 - 11:51|Categorie: Vini|Tag: , , , |

Roma – 650mila ettari di vigneto, oltre 1 milione di aziende viticole, decine di migliaia di strutture di trasformazione e una miriade di brand ed etichette sui mercati del mondo. Un settore, quello del vino, che ha un valore complessivo di 5,6 miliardi di euro e in costante sviluppo, ma che oggi presenta molte luci e qualche ombra, che neppure il recente Testo Unico è riuscito a eliminare. “Il tema della comunicazione nei mercati emergenti resta un punto prioritario”, spiega Piero Mastroberardino, presidente del gruppo vini di Federvini. “In queste aree scontiamo una debolezza rispetto ai competitor, probabilmente anche a causa di un insufficiente investimento in comunicazione istituzionale a sostegno del valore del prodotto italiano”. Un tema cardine, quest’ultimo, per lo sviluppo della filiera nei prossimi anni. Che Stato e amministrazioni locali, ad avviso di Federvini, dovrebbero adeguatamente supportare. Si affianca il tema normativo, con il Testo Unico che cerca di mettere ordine e ha introdotto alcune semplificazioni. “Ma quali saranno i tempi di effettiva attuazione della normativa?”, si domanda Mastroberardino. E, in merito, conclude: “Appare necessario un confronto aperto tra gli attori della filiera al fine di redigere decreti attuativi in modo coordinato e coerente con le esigenze effettive degli operatori”.

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