Francesco Mutti: “Sugli adeguamenti dei listini sono moderatamente ottimista”

2021-10-29T15:17:28+01:0029 Ottobre 2021 - 15:17|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , , |

Francesco Mutti, Ceo dell’omonima azienda e presidente Centromarca, risponde ad alcune domande del nostro direttore Angelo Frigerio. L’occasione è l’evento ‘Innovazione, motore di progresso per l’Italia’ organizzato da Centromarca e in scena oggi a Milano, in via Balzan 3, presso la Sala Buzzati del Corriere della Sera (leggi qui).

Una delle questioni che, negli ultimi tempi, sta tenendo banco tra industria e distribuzione è la domanda: chi paga gli aumenti delle materie prime?
È evidente che ci troviamo in un momento di crescita dei prezzi. In generale, la nostra filiera è molto forte e competitiva ed è quindi capace di portare aumenti molto ridotti a valle. Negli ultimi 25 anni, l’incidenza dei beni di largo consumo rispetto al reddito disponibile si è dimezzata. Questo vuol dire essere sempre più competitivi e incidere sempre meno sulle tasche dei consumatori. In momenti di particolare turbolenza ci possono poi essere degli incrementi. Credo sia inevitabile.
A gennaio ci saranno quindi degli adeguamenti di listino?
La capacità di resilienza da parte dell’intera filiera è molto elevata. Alcune materie prime si adegueranno ai listini a partire da gennaio, mentre altre più avanti. Dipenderà anche dai cicli produttivi degli imballaggi utilizzati e dalla quantità di energia sfruttata. È quindi possibile che, nei prossimi mesi, vivremo un momento più inflazionistico rispetto agli ultimi anni.
Quindi la sua visione è moderatamente ottimista?
Sono sicuramente ottimista. Oggi il sistema Italia è decisamente più indirizzato verso una progressione e una costruzione e generazione di valore con una visione prospettica. Questo è l’elemento determinante per tutto il sistema produttivo. Senza dubbio, però, non si tratta di un panorama scevro da rischi.
Come si sono evoluti i rapporti con la distribuzione negli ultimi tempi?
I rapporti con la distribuzione alternano sempre periodi di maggiore conflittualità a momenti in cui la progettualità – specialmente sul fronte della sostenibilità – è più importante. Può succedere che quando si entra nella logica negoziale dei rinnovi contrattuali si scarichino tante tensioni. Credo comunque che il grande valore aggiunto della nostra filiera sia quello di non fermarsi a guardare le parti esclusivamente legate alla competitività dei prezzi. Anzi. Ci adoperiamo per capire al meglio cosa può generare la nostra filiera per il consumatore finale in termini di maggiore efficienza, innovazione, qualità e sostenibilità.

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