Giordano Vini, le Rsu chiedono garanzie dopo il passaggio a Iwb Italia

2024-01-10T10:38:02+02:0010 Gennaio 2024 - 10:38|Categorie: Vini|Tag: , , , |

Valle Talloria d’Alba (Cn) – Dopo la cessione del ramo d’azienda di Giordano Vini alla neonata Iwb Italia Spa, le Rsu aziendali della storica cantina esprimono preoccupazione per i 38 lavoratori che dovrebbero passare alle dipendenze del grande gruppo che sta prendendo forma dalla fusione di Enoitalia Spa e Iwb e dall’unione delle società Provinco Italia Spa, Barbanera Srl, Fossalto Srl, in cui rientra anche la cantina langarola, ora sotto il controllo effettivo di Italian Wine Brands.

All’interno di quello che per fatturato e volumi produttivi sembra destinato a diventare uno dei più grandi poli vinicoli italiani, Giordano Vini dovrebbe restare operativa occupandosi di vendita diretta ai clienti finali (b2c). Iwb Italia, dal canto suo, avrà come mission la vendita a clienti business (wholesale e Horeca) e la produzione per tutte le società del Gruppo. L’operazione si inserisce in un più ampio piano di riorganizzazione societaria volto alla razionalizzazione ed efficientamento delle società operative del Gruppo.

Le rappresentanze sindacali, in particolare, lamentano “reticenza in merito alle armonizzazioni contrattuali per coloro che vedranno la modifica del contratto nazionale applicato, passando a quello dell’Industria alimentare, e alla mancata chiarificazione di chi sarebbe rimasto alle dipendenze di Giordano Vini Spa e chi invece sarebbe passato alle dipendenze della nuova società”. 10 anni fa Giordano Vini impegnava 500 persone, tra la sede di Valle Talloria a Diano d’Alba, lo stabilimento di produzione nella stessa frazione e il magazzino della logistica di Cherasco. Oggi gli addetti sarebbero un centinaio, di cui una quarantina coinvolti ora dal passaggio al nuovo soggetto.

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