Gli Usa contro le indicazioni geografiche Ue. Filiera Italia: “Attacco senza precedenti”

2022-02-10T08:48:38+02:0010 Febbraio 2022 - 08:48|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , , |

Roma – Secondo Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, è “un attacco senza precedenti” quello che l’associazione statunitense Consortium for Common Food Names (Ccfn) starebbe infliggendo alle indicazioni geografiche europee. Secondo il Consorzio, monopolizzerebbero infatti nomi generici di dominio pubblico. Per questo motivo, spiega Agricolae.eu, il Ccfn avrebbe chiesto ai suoi partner commerciali “impegni fermi ed espliciti per preservare i diritti degli utenti dei nomi comuni e combattere con forza l’abuso delle denominazioni da parte dell’Ue per monopolizzare i termini generici di alimenti e bevande”.  Un esempio è accaduto lo scorso gennaio. La Corte distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto orientale della Virginia ha infatti stabilito che il gruyere debba essere considerato un formaggio generico. E in quanto tale, può essere riprodotto in qualsiasi luogo (leggi qui). A rischio, ora, ci sarebbero tutte le altre denominazioni che compongono il patrimonio gastronomico italiano ed europeo. “Siamo al paradosso”, spiega Scordamaglia. “Ora sarebbero le indicazioni geografiche e i nomi a esse collegati a usurpare i nomi generici. Se passasse questa impostazione, il made in Italy cesserebbe di esistere così come la tradizione, storia, cultura e distintività del cibo”. Al vaglio del Ccfn ci sarebbero tutti gli accordi commerciali negoziati dall’Ue e dagli Usa, così come quelli ancora in fase di negoziazione.

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