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Granlatte: una lettera aperta del Cda a istituzioni e stampa denuncia prezzi e costi insostenibili del latte

2023-07-28T09:17:06+02:0028 Luglio 2023 - 09:17|Categorie: Formaggi, in evidenza|Tag: , , , |

Bologna – Il prezzo del latte, i costi di produzione, il compenso agli allevatori. Sono i temi che il Consiglio di amministrazione di Granlatte, holding del gruppo Granarolo, ha voluto portare all’attenzione “delle istituzioni nazionali e regionali e in particolare del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, nonché dell’intero sistema della rappresentanza agricola e cooperativa, della trasformazione industriale e della distribuzione, della stampa sulla situazione del settore lattiero-caseario” con l’invio di una lettera aperta.

“Nel corso del 2022, esattamente dal mese di aprile”, scrive il CdA, “abbiamo assistito all’incremento progressivo del prezzo del latte anche a seguito della iniziativa non replicabile del nostro gruppo, tesa a consentire alle aziende zootecniche di far fronte al balzo anomalo dei costi di produzione. Tale adeguamento è stato fondamentale per salvaguardare la redditività dell’intera filiera. Da gennaio di quest’anno, la remunerazione del latte alla stalla ha però subìto una riduzione di poco meno di 10 euro/hl e le previsioni del mercato lasciano supporre una ulteriore flessione entro la fine dell’anno. Per contro, i costi di produzione alla stalla continuano a rimanere sostenuti”. E continua: “È vero che alcune voci di costo della razione alimentare e dell’energia hanno subìto una riduzione nel corso del 2023, ma è altrettanto vero che questo dato positivo è stato assorbito dall’incremento degli oneri finanziari e che gli allevamenti stanno ancora consumando le scorte alimentari prodotte ai costi del 2022”.

“Per ritrovare il giusto equilibrio di mercato”, viene suggerito, “riteniamo indispensabile che vengano presi in considerazione tutti i costi di produzione alla stalla”. Non solo: “È altresì doveroso guardare con attenzione al calo dei consumi, frutto dell’aumento del costo della vita e della riduzione del potere di acquisto delle famiglie”. E conclude: “Infine la certezza del prezzo è la condizione essenziale per qualsiasi imprenditore per programmare la propria produzione e ciò vale in particolare nella gestione dinamica della mandria che necessita di tempi medio lunghi. Confidando di trovare riscontro a questa nostra sollecitazione, dichiariamo la nostra piena disponibilità ad essere parte attiva di un confronto tra le parti interessate, al fine di mettere in sicurezza le imprese e salvaguardare nel medio periodo il settore lattiero caseario, nell’interezza della filiera”.

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