Industria, fatturato verso i 1.170 mld nel 2023, l’export contribuisce per il 50%. I dati Prometeia-Intesa Sanpaolo

Milano – L’industria manifatturiera italiana dovrebbe chiudere il 2023 con un fatturato di 1.170 miliardi di euro. 260 oltre i livelli pre-Covid, consolidando così i significativi progressi del biennio precedente (+9,1% la crescita media annua nel 2021-22). Come messo in evidenza dal Rapporto Analisi dei Settori Industriali di Intesa Sanpaolo e Prometeia. La fase di rallentamento dell’attività produttiva nella seconda metà dello scorso anno, in concomitanza con la crisi energetica, non ha infatti impedito al manifatturiero di archiviare il 2022 con un aumento del 15,2% del fatturato a prezzi correnti, superando i 1.160 miliardi di euro, sostenuto da una crescita dei prezzi del 12,3% in media d’anno.

Cruciale in questo scenario il contributo delle esportazioni, che si riconfermeranno in crescita nel 2023, del 2,4% a prezzi costanti per il complesso del manifatturiero. “Tale risultato riflette i processi di rafforzamento competitivo attuati dalle imprese italiane nell’ultimo decennio, che consentiranno alle vendite estere di manufatti di superare, per la prima volta, la soglia del 50% sul totale del fatturato”, si legge nel report. “Grazie alla buona capacità dell’industria italiana di servire nicchie a elevato valore aggiunto, l’avanzo commerciale continuerà a crescere verso un nuovo record, superando i 110 miliardi di euro nel 2027”. Dal punto di vista settoriale, poi, nel prossimo quadriennio cresceranno maggiormente i settori che investiranno in chiave digitale e green, sostenuti anche dai fondi Pnrr. Seguono i settori che più di altri saranno in grado di cogliere le opportunità di crescita sui mercati esteri. Il traino dell’export sarà determinante anche per l’alimentare e bevande (+0,7%), insieme alla ripresa del turismo.

 

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