Le ‘supercazzole’ di Elly Schlein

2023-03-03T13:09:03+02:003 Marzo 2023 - 13:09|Categorie: Aperture del venerdì, in evidenza, Mercato|Tag: , |

L’opposizione senza sconti. La giustizia climatica. Il ponte intergenerazionale. La visione intersezionale. Le parole d’ordine della neo segretaria del Pd. Mancano l’economia e il mercato agroalimentare, tra gli altri. Come mai?

Di Angelo Frigerio

“Mega milionaria. Figlia di due professori universitari. Cittadina americana, svizzera, italiana. Mai visto un povero. Mai vista una fabbrica. Mai vista una casa popolare. Mai lavorato”: questo il ritratto che girava in rete di Elly Schlein. Scherzi a parte, ma non troppo, il nuovo segretario del Pd fa paura per quello che dice. Ho raccolto una serie di impressioni a caldo sulla sua nomina da parte di imprenditori e rappresentanti dell’agroindustria. Tutti a chiedersi quale sia il suo pensiero, visto che nel programma non se ne parla, su un settore che è il primo pilastro dell’economia nazionale.

Il timore è che nella sua narrazione eco-populista si inserisca una componente proto-vegana con conseguenze nefaste per tutto il settore. A margine vale la pena sottolineare che durante le consultazioni sono stati raccolti due milioni e 600mila euro cash (due euro per un milione e 300mila votanti). E il cashless e l’abolizione del contante dove sono andati a finire?

Ma andiamo con ordine e vediamo cosa ci ha propinato, la Elly nazionale, nel corso di questi ultimi mesi. Per prima cosa ha chiarito subito che, sotto la sua direzione, il Pd farà un’opposizione “senza sconti” al governo Meloni. Una posizione francamente non condivisibile. Al di là delle differenze di opinioni, in questo momento storico, si deve lavorare per far uscire il paese da una recessione che ne blocca le energie vitali. E qui tutti devono darsi una mano, al di là degli steccati ideologici. Per il bene del popolo. Di cui forse Elly non ha mai fatto veramente parte.

La lotta per la salvaguardia del pianeta è un altro cavallo di battaglia. Nessuno nega questa priorità, ci mancherebbe, ma quando poi la si declina nella pratica, cominciano i problemi. La Schlein ha infatti commentato positivamente la decisione del Parlamento di Strasburgo di condannare definitivamente, nel 2035, il motore endotermico. Peccato però che un politico vicino a lei, ovvero Romano Prodi, si sia espresso in maniera totalmente negativa sulla questione. Per l’ex presidente della commissione Ue, intervistato da Il Messaggero, quella degli eurodeputati, e ovviamente della commissione di Bruxelles guidata da Ursula Von der Leyen, è: “Una strada che di fatto avvantaggia i concorrenti Usa e Cina. Non solo non è coerentemente green, come sostiene, perché presenta tutta una serie di inconvenienti per quantità e qualità delle materie prime, difficoltà di smaltimento delle batterie e ritardi nell’approntamento dell’infrastruttura di servizio”.

Sempre in tema Green Deal, molto amato dalla Schlein, vale la pena sottolineare la cautela di Davide Tabarelli, presidente di Nomisma energia, non certo uno di destra: “Gli obiettivi fissati in sede Ue (riduzione delle emissioni di CO2 del 55% entro il 2030, ndr) sono irrealistici e slegati da ciò che accade nel resto del mondo. Sono alla portata delle tecnologie, ma non delle tasche degli europei che si stanno impoverendo, perdendo reddito, lavoro, industrie”.

Potremmo continuare a lungo citando le proposte sul lavoro che ci farebbero tornare indietro di 30 anni, sulla sanità e altro ancora. Come pure le sue parole d’ordine: ponte intergenerazionale, giustizia climatica, visione intersezionale. Insomma una serie di “supercazzole prematurate con scappellamento a sinistra” (vedi il film ‘Amici miei’). E questa sarebbe il nuovo che avanza nel maggior partito d’opposizione in Italia? Mamma mia!

PS: Non avrei scritto questo articolo se avesse vinto Bonaccini. L’ho visto durante il terremoto in Emilia, all’inaugurazione di nuovi stabilimenti, a contatto con imprenditori e lavoratori. Altra categoria…

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