Milano – Il mercato delle merendine in Italia vale 1 miliardo e 419 milioni di euro. Questo è quanto emerge dagli ultimi dati di NIQ, secondo cui le merendine, nell’anno iniziato il 2 aprile 2023 e terminato il 31 marzo 2024, sono cresciute a valore del 5,9%. Si è registrato tuttavia un leggero calo nei volumi (-1,7% nei kg; -1,4% nelle confezioni), che rispecchia però la situazione generale dovuta all’inflazione. Il prezzo al chilo è infatti aumentato del 7,7%, mentre il prezzo medio per confezione è passato da 1,9 a 2,1 euro.
Un dato particolarmente rilevante è la quota di pertinenza del discount e delle Mdd, che risulta superiore alla media. I discount, con 364,5 milioni di euro registrati per la vendita di merendine, rappresentano il 25,7% del mercato. Anche la Mdd, nonostante la concorrenza dei grandi marchi, è riuscita a ricavarsi uno spazio significativo: in media pesa infatti il 28,4% dell’intera categoria, ma è particolarmente rilevante nei segmenti delle sfoglie e delle crostatine, dove supera il 40%; inoltre, mentre il mercato delle merendine è cresciuto del 5,9%, per la Mdd le vendite sono aumentate del 10,8%, grazie ai prezzi competitivi e alla qualità sempre più apprezzata dai consumatori.
L’assortimento delle merendine è vasto, con diversi segmenti, ma il fatturato di vendita si concentra in due segmenti in particolare: i trancini (29,9%) e i croissant (28,6%); mentre gli altri – plumcake, tortine, sfoglie, panini al latte, crostatine, pancake e altre brioche – non superano il 10%.
Analizzando le quattro principali aree del Paese, il fatturato maggiore viene registrato nel Sud Italia, per un totale di 455 milioni di euro e una crescita del 6% rispetto all’anno precedente.