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Nicola Bertinelli (parmigiano reggiano) 1: “Abbiamo aumentato i prezzi. Ma i volumi sono rimasti stabili”

2023-06-14T15:03:54+02:0017 Aprile 2019 - 09:28|Categorie: Formaggi|Tag: , , , , , |

Milano – A margine della presentazione dei dati di bilancio 2018 del parmigiano reggiano, il 15 aprile alla Borsa di Milano (leggi qui), abbiamo rivolto alcune domande a Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del parmigiano reggiano, su alcuni dei principali temi di mercato e di attualità. A cominciare dai risultati ottenuti e dai rapporti con l’altra grande Dop italiana: il grana padano.

Siete riusciti ad aumentare i prezzi senza un sensibile calo nei consumi. Come avete fatto?

Secondo dati Nielsen, i volumi nel mercato italiano della grande distribuzione sono in calo dell’1,5%. E’ vero, abbiamo aumentato i prezzi del 20%. E’ normale, in questo caso, che i consumi calino e che la curva di domanda si inclini negativamente. Quello che però siamo riusciti a fare, grazie a un significativo lavoro di comunicazione, è irrigidire la curva di domanda: i prezzi sono aumentati del 20% e i consumi sono calati dell’1,5%, ma sono stati ampiamente compensati dall’aumento di oltre il 10% delle vendite dirette fatte dai caseifici. Non mi riferisco solo alle vendite dello spaccio, ma a quelle che il caseificio fa direttamente al mercato. C’è chi vende alla catena di ristoranti e chi attraverso l’online; quindi, in realtà, il mercato italiano ha tenuto. Ecco perché possiamo affermare che 3 milioni e 470mila forme (cioè la quantità prodotta nel 2016 e collocata nel 2018) sono il nuovo punto di equilibrio di mercato del parmigiano reggiano.

Quali sono i dati della produzione di parmigiano reggiano, invece, nei primi tre mesi del 2019?

Durante il primo trimestre del 2019 la produzione del parmigiano reggiano è calata dello 0,62%. Siamo ancora con il segno meno, con i prezzi ancora in leggero aumento, ma stiamo lavorando per fare in modo che ci sia una stabilizzazione. In ogni caso, il Consorzio ha adottato una politica di trasparenza dell’informazione, per evitare una speculazione che nel passato tante volte ha nuociuto a tutto il mercato.

 

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