Di Luigi Rubinelli
Il grafico mostra le quote di mercato dei principali gruppi della Gdo italiana.
- In dieci anni Coop ha perso tre punti di quota,
- Conad nello stesso periodo ne ha guadagnati 4,4, ma è ancora difficile capire se ha aumentato e di quanto la sua quota di mercato con l’incorporazione di gran parte della ex rete Auchan, anche se è passata dal 13,8% del 2020 al 15% del 2021.
- Ma è Selex che ha guadagnato più punti in termini di quota passando da 8,1% a 14,2%,
- Esselunga ha diminuito la sua quota negli ultimi anni, mentre nei due appena trascorsi tiene e aumenta, anche se di appena un decimale, ma non ha a supporto il numero di aperture degli altri gruppi analizzati,
- Impressionante la crescita di Eurospin.
Le vendite
MD è campione di crescita delle vendite tra il 2016 e il 2020: +10,7% medio annuo, seguita da Crai (+9,2%) e Lidl Italia (+8,4%). Seguono il discount Eurospin (+7,8%), Agorà (+7,6%) e Conad (+6,5%). Nell’ultimo anno è Crai a realizzare la migliore performance (+15,9%), davanti a MD (+14,5%), Conad (+12,4%) e D.lt (+12,2%).
Il Roi
In termini di redditività del capitale investito (Roi) primeggia MD (22,7%), seguita da Eurospin (20,2%), Crai al 13,7%, Lidl Italia al 13,4% e Agorà al 12,3%. Tutti i restanti operatori sono sotto la doppia cifra, capeggiati da Selex al 9,5%.
Gli utili
Esselunga si conferma regina di utili cumulati tra il 2016 e il 2020: 1.212 milioni, a poca distanza da Eurospin a 1.137 milioni, VéGé a 995 milioni, Selex a 962 milioni e Conad a 945 milioni. Carrefour ha cumulato perdite per 604 milioni, Coop per 460 milioni.
Come sono andate le Coop
Coop Alleanza 3.0 è la maggiore cooperativa italiana con vendite nel 2020 pari a 4.046 milioni, seguita PAC 2000 A (Gruppo Conad) a 3.654 milioni e Conad Nord Ovest a 2.605 milioni che precede Unicoop Firenze a 2.329 milioni. Il prestito soci del sistema Coop appare in costante declino dai 10,7 miliardi del 2015 agli 8 miliardi del 2020 (stabile rispetto al 2019). Negli ultimi 5 anni le Coop hanno realizzato proventi finanziari netti per 854 milioni e subìto svalutazioni finanziarie per 791 milioni.
Fonte: Mediobanca