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Peste suina, 30 allevatori piacentini scrivono alle istituzioni: “Non c’è più tempo da perdere”

2024-02-13T17:03:06+02:0013 Febbraio 2024 - 14:57|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , , |

Piacenza – Sono circa 30 le aziende agricole del piacentino che hanno scritto una lettera alle istituzioni per chiedere interventi straordinari in materia di peste suina. A renderlo noto è Confagricoltura Piacenza. “Le aziende suinicole operative nella provincia di Piacenza, sottoscrittrici di questo documento sono estremamente preoccupate per la diffusione incontrollata della peste suina nel selvatico e sono a rilevare quanto segue: (omissis) la Peste suina continua a diffondersi e recentemente è stata riscontrata in diversi cinghiali anche nella provincia di Piacenza, motivo per il quale la Commissione europea ha designato oltre l’80% dei comuni piacentini zona di protezione. Il timore che l’epidemia possa allargarsi presso il distretto di Langhirano, snodo cruciale dei prosciutti Dop è indiscutibilmente realistico”, si legge nella lettera.

“Abbiamo dotato le nostre aziende dei necessari requisiti di biosicurezza rafforzata per poter continuare l’attività”, proseguono. “I rischi sono enormi per tutta la filiera. L’allargamento delle aree di infezione comporterà l’abbattimento di decine (centinaia?) di migliaia di suini allevati e la conseguente chiusura di numerosissime aziende, per molte delle quali sarà improbabile la riapertura, con forti impatti negativi sull’occupazione. Per queste ragioni, unitamente al senso di responsabilità nei confronti di tutti i nostri dipendenti e delle aziende che saranno inevitabilmente coinvolte, avvertiamo la forte necessità di chiedere a tutti quanti in indirizzo il massimo sforzo per fermare l’avanzare di questa malattia“.

“Non abbiamo più tempo da perdere”, scrivono gli allevatori. “Le previsioni drammatiche secondo le quali il virus potrebbe diventare endemico non devono assolutamente costituire un alibi. Né tantomeno possiamo considerare come nella nostra Italia l’unica chance che abbiamo per essere ascoltati e attivare seriamente le istituzioni sia scendere in piazza con i trattori. Infine ricordiamo che i costi per l’eradicazione aumentano esponenzialmente ogni giorno che passa. Rinnovando la nostra richiesta di intervento urgente, Invitiamo a non sottovalutare il problema e facciamo appello alle sensibilità individuali nonché, ovviamente, alle responsabilità dei ruoli”.

La lettera è stata indirizzata al prefetto di Piacenza Giuseppe Alfredo Ponta, al presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, all’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi, al direttore generale del settore Agricoltura caccia e pesca della Regione Valtiero Mazzotti, alla presidente della provincia di Piacenza Monica Patelli e a tutti i comuni della provincia di Piacenza.

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