Rapporto Ismea: bio in frenata nel 2021

2022-03-25T11:47:03+02:0025 Marzo 2022 - 09:57|Categorie: Bio, Mercato|Tag: , , |

Roma – Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) ha pubblicato il suo rapporto “Biologico: gli acquisti alimentari delle famiglie”, con la rielaborazione dei dati Nielsen. Il report si basa sugli acquisti alimentari di prodotti biologici delle famiglie per il consumo domestico nel 2021. Dall’analisi emerge che nel 2021 la spesa per alimenti e bevande biologiche è stata di 3,38 miliardi di euro, registrando una crescita del 4,5% sul 2019, ma in decremento rispetto al 2020 (-4,6%). Nel primo anno di pandemia, infatti, il comparto biologico registrava un incremento del 9,5% sull’anno precedente, performando meglio dell’agroalimentare nel complesso (+7,4%). Le categorie che hanno subito una maggiore flessione degli acquisti nel 2021 sono frutta (-8,7%), ortaggi (-7%), latte e derivati (-2,2%), derivati dei cereali (-0,4%) e uova fresche (-8%). Al contrario, invece, la carne che ha totalizzato un +13%, i prodotti ittici (+17%) e i vini e spumanti (+5,7%). Confermando la crescita di interesse nei prodotti bio appartenenti alle categorie dove l’offerta è meno rappresentata. Rispetto ai canali di vendita, le referenze non convenzionali sono veicolate soprattutto nei Super e Ipermercati (65,3%). I consumi di biologico restano concentrati nel Nord del Paese (62,7%) e non mostrano variazioni rispetto al 2020. Mentre, il Mezzogiorno evidenzia un mercato al consumo del bio sottotono, ma le variazioni annue nelle diverse aree geografiche mostrano dei segnali incoraggianti proprio nel Sud, con un +3,1%. Sicuramente da tenere in considerazione, il ritorno alla ‘normalità’ lavorativa che porta più persone fisicamente sul posto di lavoro e quindi a pranzare fuori casa, a discapito di una riduzione degli acquisti alimentari domestici.

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