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Rapporto Ismea-Qualivita: il comparto Dop-Igp vale 16,9 miliardi di euro

2020-12-14T11:07:45+02:0014 Dicembre 2020 - 11:07|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , |

Roma – Il comparto delle Indicazioni geografiche italiane vale 16,9 miliardi di euro ed esprime il 19% del fatturato complessivo dell’agroalimentare italiano. Lo ha detto Mauro Rosati, direttore della Fondazione Qualivita, nel presentare il XVIII Rapporto Ismea-Qualivita. I dati economici relativi al 2019 delineano infatti un settore in crescita: +4,2% in valore in un anno, con l’export a quota 9,5 miliardi di euro (+5,1%) che corrisponde al 21% delle esportazioni nazionali di settore, grazie al lavoro di oltre 180mila operatori e l’impegno dei 285 Consorzi di tutela riconosciuti. L’analisi degli impatti economici delle filiere agroalimentari e vitivinicole Dop Igp attesta la positiva ricaduta sull’intero territorio nazionale, con 17 Regioni che contribuiscono alla crescita del comparto. A fare da traino è il Nord Italia con Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte che concentrano il 65% del valore produttivo delle filiere a Indicazione geografica. “Sicuramente l’area settentrionale è di traino, ma si sta affermando un sistema unico”, ha osservato Rosati, “in particolare attraverso una convergenza normativa al punto da esprimere un grande ruolo geopolitico della DopEconomy. In particolare la Campania nel 2019 è in crescita del 31% rispetto all’anno precedente. E si moltiplicano i distretti, da quello del Prosecco alla Mozzarella di Bufala campana Dop che insieme alla Pasta di Gragnano Igp stanno creando una importante sinergia. Con i prodotti trasformati che diventano strategici per lo sviluppo”.

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