Milano – La quantità della vendemmia appena conclusa si attesta a +2% rispetto alla passata campagna, pari a 51,5 milioni di ettolitri di vino. È quanto emerge dai dati definitivi sulla produzione 2016 elaborati da Assoenologi, l’Associazione enologi enotecnici italiani, organizzazione nazionale di categoria dei tecnici del settore vitivinicolo. L’elaborazione dei dati rilevati dà infatti una produzione di uva oscillante fra i 68 e i 72 milioni di quintali che, applicando il coefficiente medio di trasformazione del 73%, danno tra i 50 e i 52 milioni di ettolitri di vino. Un quantitativo che si pone al primo posto nella classifica degli ultimi dieci anni. A causa delle condizioni meteo, l’Abruzzo e la Puglia sono le regioni che hanno registrato i maggiori incrementi di produzione (tra il 10 e il 15%), seguite da Veneto con +7%, e Piemonte e Emilia Romagna con +3%. Per contro, la Campania ha prodotto il 20% in meno, seguita da Trentino Alto Adige, Friuli, Toscana, Umbria e Sicilia. In termini di mercato, le quotazioni risultano pressoché uguali a quelle dello stesso periodo dello scorso anno. In leggera crescita solo per alcune tipologie di vini, in particolar modo per quelli a denominazione di origine. Sul fronte dei consumi, a fine 2016 si scenderà al di sotto dei 36 litri pro-capite, contro i 45 del 2007.
