Bologna – Gli effetti della crisi energetica e dell’aumento dei costi di fine 2021 e l’incremento dei prezzi delle materie prime conseguenti la guerra in Ucraina pongono il sistema dei produttori di salumi davanti a nuove sfide, innanzitutto in termini di sostenibilità economica del proprio modello di business. Salumificio Fratelli Riva, fresco della partecipazione a Marca, conferma il giudizio positivo sul 2021, che si è chiuso all’insegna della tenuta rispetto all’anno precedente in termini di fatturato. Gli eventi bellici stanno creando al comparto intero un danno in termini economici delle spese di energia e dei costi di imballaggio e trasporto merci. Ciò nonostante, l’azienda conferma la validità della scelta intrapresa alcuni anni fa: puntare su prodotti della tradizione, utilizzando – tra i primi in Italia – carni di suini allevati senza l’impiego di antibiotici per l’intero ciclo di vita e seguendo sistemi di allevamento rivolti al benessere animale. “Con la Gdo manteniamo un dialogo costante, al fine di gestire insieme questa complessa fase economica”, spiega Giuseppe Riva, amministratore delegato del Salumificio Fratelli Riva. Marca è anche la vetrina per presentare le linee di sviluppo che l’azienda intende perseguire, pur in questo contesto non facile. “Nel 2022 daremo corso ad una serie di investimenti programmati nel 2021, per circa 4 milioni euro, per un miglioramento del nostro stabilimento di Molteno. Parallelamente stiamo spingendo sui prodotti della linea avicola, pollo e tacchino di alta qualità affettati, che rappresentano a oggi il 13% del fatturato. Proprio la crescente richiesta del mercato di prodotti salutistici e light, di cui prosciutto cotto, pollo e tacchino sono le colonne portanti, che ha registrato un +20% anno su anno negli ultimi due anni, spinge Salumificio Fratelli Riva alla creazione di nuovi flussi dedicati”. La linea Cotto Umberto Alta Qualità, lanciata nel 2020, sta ottenendo ottimi risultati e rappresenta oggi il 2% del fatturato.
