Parma - Niente da fare per l’industria di trasformazione per la carne suina. Appena il mercato sembrava assestarsi, ecco partire i soliti rincari, pesanti e repentini. Fortunatamente, non riguardano tutti i tagli, anzi le cosce non tutelate danno un contentino calando di altri 2 centesimi (quella pesante ha perso il 12,8% dal 22 novembre scorso
Parma - La conferma di un suino vivo in ripresa (leggi qui) produce una scossa anche nella seduta di venerdì sui tagli freschi, dove l’unica concessione all’industria è la conferma del calo di 3 centesimi per tutte le cosce (la pesante Dop è a 5,63 euro/kg, ha perso il 13,4% dal 22 novembre scorso e
Parma - Il rimbalzo positivo del suino pesante Dop (leggi qui) per il momento non produce effetti significativi sulle quotazioni dei tagli, che già da un mese danno segni di stabilizzazione su quasi tutte le voci, escluse le cosce. Venerdì, infatti, i tagli per la produzioni di prosciutti e culatelli hanno perso altri 5 centesimi
Parma - Si conferma in parte la tendenza anticipata il 7 marzo (leggi qui), con il trito che rallenta di molto il suo calo (solo 3 centesimi) e le cosce che continuano a cercare un punto di equilibrio, monopolizzando l’attenzione degli operatori. Nello specifico, le Dop 13-16 kg cedono altri 7 centesimi e chiudono a
Parma - L’accordo sottinteso sembra essere questo: i macelli concedono cali importanti su cosce, coppa e trito, ma fermano l’emorragia su tutti gli altri, spalla e gola in testa. Si conferma la sensazione di essere in un momento di stabilizzazione del mercato. Sulle cosce, i ragionamenti sono più in termini di peso che di appartenenza
Parma - Se il vivo è ancora in caduta semi-libera (leggi qui), i tagli non concedono molto all’industria. Perdono 3 centesimi tutte le cosce (e finalmente quelle leggere iniziano a seguire le pesanti: nelle non tutelate, il gap continua a essere di 1 solo centesimo), mentre la spalla, la gola e il lardello ne cedono
Parma - Ancora una seduta piuttosto piatta sui tagli freschi, nonostante il vivo stia continuando a calare (leggi qui). Nella seduta del 21 febbraio, a calare sono state soltanto le cosce pesanti (7 centesimi le Dop, 4 le non tutelate), il trito (9 centesimi, prima volta sotto i 4 euro dall’agosto del 2022) e la
Parma - Dopo il calo del 2% sancito dalla Cun di ieri sul suino vivo (leggi qui), ci si aspettava un’altra seduta vivace per quanto riguarda i tagli freschi e, invece, a parte la coppa disossata, quasi tutti i tagli hanno rallentato di molto i cali che avevano caratterizzato le ultime settimane. La coppa per
Parma - Come settimana scorsa, la seduta della Cun sui tagli freschi conferma un trend di forti cali su coppa per stagionatura, spalla, trito, pancette, ma risparmia le cosce, che cedono soltanto tre centesimi sulle pezzature pesanti, sia Dop che non tutelate. In particolare, le Dop scendono sotto i 6 euro/kg per la prima volta
Parma - La ripresa del calo del vivo dà nuova linfa agli auspicati deprezzamenti sui tagli freschi che, con l’unica eccezione di alcune cosce, concedono un notevole respiro all’industria. Continua il crollo della macelleria: i 20/30 centesimi persi da lombi, carrè e coppa con osso portano questi tagli nella fascia compresa tra i 3,20 e
Parma - Le preoccupazioni dell’industria dopo l’assestamento sempre più vicino del prezzo del vivo (leggi qui), vengono in parte smentite da una seduta sui tagli freschi che vede ribassi importanti per spalla e trito da banco, un deprezzamento della coppa dopo cinque settimane e una coscia pesante Dop che torna un po’ più vicina ai
Parma - Dopo un calo importante del vivo (-17,3% in meno di tre mesi, leggi qui), ci si aspettava una riduzione importante anche di quei tagli (coscia, coppa e gola soprattutto) che in questo periodo hanno ceduto molto meno a listino. Oggi arriva qualche segnale di buona volontà da parte dei macelli, che concedono 8
